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Rebus Governo, Gentiloni: esecutivo Lega-M5s sarebbe incognita per Ue

Politica

Il presidente del Consiglio: "I fondamentali sono a posto e non faccio profezie di sventura. Ma a riportare fuori strada l'Italia ci si mette un attimo. Il Pd? Deve dare un contributo, dobbiamo dare una mano a Martina"

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"I fondamentali sono a posto e non faccio profezie di sventura. Ma a riportare fuori strada l'Italia ci si mette un attimo: in pochi mesi ci si può portare a una crisi molto pericolosa. Attenzione alle scelte che si fanno in economia e politica estera". Questa l'analisi del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, intervenuto a "Che tempo che fa". Senza un governo a pieno titolo, ha spiegato Gentiloni, "c'è il rischio che l'Italia risulti troppo debole nella discussione sul futuro del'unione monetaria". Il 7 maggio, al Quirinale, inizierà un nuovo giro di consultazioni per definire una maggioranza di governo. 

"Il Pd deve dare un contributo"

"Il tocca a loro non va per un partito come il Pd, che è per definizione un partito di sinistra di governo e deve dare il suo contributo - ha detto Gentiloni - Certo, non era realistico che il Pd appoggiasse un governo guidato da Di Maio o da un altro esponente M5s, ma si poteva discutere perché questo avrebbe messo a nudo le contraddizioni al loro interno". "Speriamo di poter fare vacanze: significa che non si va a votare tra quattro mesi".

"Governo Lega-M5s per Ue sarebbe un'incognita"

"In campagna elettorale da una parte si è sentita la fiera delle velleità. Se poi pensiamo ai toni, ancora fatico a capire come la Lega e i Cinque stelle, che non sono parenti stretti, riescano a fare davvero un governo insieme. E comunque certamente è un'operazione legittima, ma a livello europeo sarebbe considerata un'incognita abbastanza singolare per un grande Paese come l'Italia" ha spiegato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. "Se in Ue sono tranquilli, è merito degli sforzi fatti dagli italiani in questi anni. Lo spread era a 600, ora siamo a 100. C'è una calma piatta a piazza Affari. È una calma di attesa, non di fiducia. Gli altri paesi non si agitano particolarmente perché non hanno capito come si risolve la crisi". 

"Dare tempo e una mano a Martina per l'unità del partito"

"Il dibattito nel Pd è iniziato e dobbiamo ringraziare Martina che ha la responsabilità. Io un po' di tempo glielo darei, gli darei una mano. Ho visto varie proposte, da Beppe Sala a Carlo Calenda, hanno chiesto organismi che possono dare una mano a Martina. Credo si stia impegnando per mantenere unito il Pd e ritrovare le sue ragioni - ha spiegato Paolo Gentiloni - Il Pd ha preso due sberle. Una il 4 dicembre e l'altra il 4 marzo: ma la cosa secondo me più allarmante è che non ci siamo chiesti il perché delle sberle. Penso che noi non dobbiamo mettere paletti e pregiudiziali sulle decisioni che il Presidente della Repubblica potrebbe prendere". Sull'ipotesi di restare in carica fino a nuove elezioni, Gentiloni ha detto: "Non so se Di Maio mi abbia fatto un favore o meno perché il governo senza avere un rapporto di fiducia col Parlamento sarebbe un problema. Il Presidente della Repubblica mi troverà sempre pronto a rispondere. Lo considero un dovere. Se il presidente della Repubblica fa una richiesta non prenderla in considerazione è difficile".