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Di Maio, no a governo di tregua: "Si voti subito, anche il 24 giugno"

Politica
Luigi Di Maio (Ansa)

A pochi giorni dalle nuove consultazioni, in programma lunedì 7 maggio, il leader del M5s rilancia il ritorno alle urne. Se un accordo per un esecutivo ci sarà “è perché Salvini si è alleato con il Pd”, dice. Beppe Grillo: "Legge elettorale per impedirci di governare"

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"Al voto il prima possibile. Anche il 24 giugno. Abbiamo studiato, si può fare". A pochi giorni dalle nuove consultazioni, convocate dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella per lunedì 7 maggio, Luigi Di Maio rilancia la proposta di tornare subito alle urne (LO SPECIALE ELEZIONI). Per il capo politico dei pentastellati non ci può essere un "governo di tregua". Se così fosse, afferma parlando con i cronisti nel Transatlantico di Montecitorio, si tradirebbe il popolo italiano. "Io che si vada al voto il prima possibile. Se metteranno il presidente Mattarella in condizione di individuare questo governo di tregua, gli altri partiti saranno stati i traditori del popolo", spiega. Intanto dalle colonne di un mensile francese, Beppe Grillo commenta la situazione politica italiana. "La legge - dice - è stata decisa a tavolino per impedirci di governare" e rilancia un referendum sull'euro.

Di Maio: "Governo di tregua tra Salvini e Pd"

Secondo Di Maio "se il governo di tregua nasce è perché Salvini si è alleato con il Pd". Un concetto espresso dal leader pentastellato già in un’intervista sull’edizione di oggi de Il Fatto quotidiano. "Berlusconi e Renzi - sostiene - sono d'accordo. Ora sarà Salvini a decidere se aiutarli o meno a fare un governo contro di noi. Stanno già cercando il pretesto, le riforme o una nuova legge elettorale. Ma una nuova legge non si può fare, ci infileremmo in un inferno. Bisogna tornare al voto, il 24 giugno".

Toti (FI): “Di Maio sta dicendo ulteriori menzogne agli italiani”

La proposta di Di Maio di votare a giugno incontra il no del centrodestra. Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, afferma: "Chi dice 'si vada a votare domani', come ha fatto Di Maio, sta dicendo ulteriori menzogne agli italiani, che già sono provati come pazienza, perché è ovvio che bisogna fare il Def, una legge di bilancio e mancano diversi miliardi di euro". Mentre Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, fa sapere che "l'unico modo per rispettare la volontà popolare è affidare l'incarico di governo al centrodestra che ha vinto le elezioni. Con buona pace del famelico e scomposto arrivismo di Di Maio".

Boccia: "Mi auguro Di Maio ci ripensi su Pd-M5S"

Sul fronte del Pd, dopo la direzione di ieri, 3 maggio, non manca chi, come Francesco Boccia, esponente della minoranza interna, spera ancora in un'alleanza di governo tra i dem e i pentastellati. "Il discorso con i cinque stelle è chiuso, ad oggi, a causa di quella improvvida e sbagliata intervista fatta da Renzi a seguito della quale Di Maio si è tirato indietro", dice nel corso di un'intervista radiofonica. "Mi auguro - prosegue - che ci ripensi, che si possa avviare un tavolo, così come mi auguro che si possa avviare un tavolo con l'intera coalizione di centrodestra per provare a capire se ci sono le condizioni per un Governo di tutti. Ma se non dovessero esserci abbiamo il dovere fino in fondo di confrontarci con il Movimento 5 Stelle, con cui abbiamo sia punti di divergenza che di convergenza. Con la Lega di Salvini, invece, non ci unisce nulla". 

Grillo: “C’è stato colpo di Stato al contrario”

Intervistato dal mensile francese Putsch, anche Beppe Grillo torna a parlare della politica italiana. “Oggi siamo nella post-democrazia. C'è stato un colpo di Stato al contrario. Hanno utilizzato la democrazia per distruggerla. In realtà, a causa della legge elettorale, ci siamo ritrovati, già lo sapevamo, in un'impasse. La legge è stata decisa a tavolino per impedirci di governare". Allora - aggiunge - cos'è la democrazia? Non lo so, ma la democrazia dovrebbe consentire a chi prende più voti di governare”. Grillo torna poi a parlare di un argomento da sempre caro al M5s come l’euro: “Ho proposto un referendum per la zona euro. Voglio che il popolo italiano si esprima. Il popolo è d'accordo? C'è un piano B? Bisogna uscire o no dall'Europa?". "Tutti i trattati che sono stati firmati erano giusti - continua Beppe Grillo - ma sono stati deformati dai regolamenti. In seno al Movimento 5 Stelle abbiamo riflettuto su 7 punti come il Patto di bilancio europeo, l'eurobond, l'euro-obbligazione o la condivisione del debito. Se siamo un'unione di Paesi, dobbiamo condividere. Perché ci sono due economie, quella del nord e quella del sud. E noi, gli italiani, siamo nel sud”.