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Tap, inammissibile l’emendamento per arrestare chi entra nei cantieri

Politica
Foto d'archivio (LaPresse)

La richiesta del governo, inserita all’interno dell’esame della manovra, non ha superato lo scoglio della Commissione bilancio della Camera. Puntava a rendere il gasdotto un'opera di interesse strategico nazionale

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Inammissibile. L’emendamento alla manovra presentato dal governo sulla Tap, che puntava a introdurre l’arresto per chi avesse invaso i cantieri del gasdotto, non è passato al vaglio della Commissione bilancio della Camera. Ad annunciarlo, il presidente della stessa Commissione, il democratico Francesco Boccia.

Cosa chiedeva il governo

L'emendamento presentato dall’esecutivo puntava a rendere il gasdotto un'opera di interesse strategico nazionale, alla pari della Tav. "Al fine di garantire il regolare svolgimento dei lavori e tutelare la sicurezza del personale impegnato per la realizzazione dell'infrastruttura", venivano applicate le pene previste dal codice penale per chi, senza autorizzazione, avesse travalicato i confini del cantiere o ne avesse impedito l'accesso. Il Codice prevede anche l'arresto, da tre mesi a un anno. In base al testo del governo, per accelerare la realizzazione e limitare i disagi alla popolazione, le ulteriori autorizzazioni amministrative in materia ambientale e fitosanitaria sarebbero state adottate dalle amministrazioni centrali con l'ausilio dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e dell'Istituto superiore di sanità. Ai due Istituti sarebbero stati destinati nel 2018 700mila euro in totale.

Il dem Ginefra: “Decisione corretta”

Un plauso alla decisone della Commissione bilancio della Camera arriva da Dario Ginefra, barese, deputato del Pd: “La decisione del relatore della Legge di Bilancio 2018, il presidente Francesco Boccia, di rendere inammissibile l'emendamento proposto dal governo su Tap è corretta nella forma e nella sostanza. La proposta del governo era formalmente sbagliata, norme di questo tipo stridono con lo spirito e le caratteristiche di una legge di bilancio, e sostanzialmente incomprensibile atteso che le manifestazioni che sino a oggi hanno caratterizzato la protesta No-Tap sono state facilmente governate dalle forze dell'ordine e dalla Prefettura di Lecce senza la necessità di norme speciali e vedono, sistematicamente, i rappresentanti delle comunità interessate, a partire dai sindaci, schierati a garanzia del rispetto della legge. Non servono trincee e militarizzazioni del territorio, ma dialogo con le comunità locali”, ha detto il parlamentare dem.

Le polemiche sull’emendamento

La stretta contro le proteste per la realizzazione del gasdotto Trans-Adriatico avevano già sollevato le polemiche. L'emendamento, bocciato dalla Commissione bilancio di Montecitorio, avrebbe potuto rappresentare un nuovo fronte di scontro tra l'esecutivo e il governatore della Puglia, Michele Emiliano, già in contrasto con il ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, sul piano Ilva, e con Claudio De Vincenti, da sempre sponsor del gasdotto.