Cei: si è accelerato su gay, non su Ius soli. Delrio: c'è ancora tempo

Politica

Il rimprovero di monsignor Galantino: la nuova legge sulla cittadinanza ridurrebbe il popolo dei senza patria. Siamo preoccupati per il rinvio. Ma per il ministro delle Infrastrutture si può ancora approvare

"Si è accelerato sui diritti delle persone dello stesso sesso, non si è voluto farlo su quelli degli italiani mantenuti senza cittadinanza". E' il rimprovero che il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, muove alla politica italiana per l'idea di rinunciare ad approvare la legge sullo Ius soli, che ad avviso dei vescovi "contribuirebbe a ridurre il popolo dei senza patria". Intanto secondo il ministro per le infrastrutture Graziano Delrio c'è ancora tempo per l'approvazione. "Lo ius soli? L'autunno è appena cominciato - ha detto Delrio - e l'inverno non è ancora cominciato. C'è tempo".

Preoccupazione per il rinvio della legge

La Chiesa italiana è d'accordo con lo Ius soli ed esprime preoccupazione per il suo rinvio. "Su questo tema - spiega il vescovo Nunzio Galantino, segretario della Cei - si sono scaricate tante tensioni: ciò che di peggio attiene al tema dell'immigrazione, anche ciò che è legato al terrorismo. Motivazioni che non c'entrano nulla. Lo Ius soli non riguarda chi riesce mettere piede in Italia". Rispondendo ai giornalisti a conclusione del Consiglio Episcopale Permanente, il presule ha sottolineato che questa legge agirà in un "contesto di dare avere, diritti e doveri. Sbilanciarli vuol dire che questa persone delle quali non si riconoscono i diritti non hanno doveri".

Il rinvio dello Ius Soli

Le parole del segretario della Cei arrivano dopo il rinvio confermato dal sottosegretario Maria Elena Boschi: “E' complicato trovare i numeri in Parlamento ma se alle prossime elezioni il Pd avrà una maggioranza numericamente più importante, lo ius soli sarà in cima al nostro programma”. Parole diverse da quelle di Delrio: "Era stato valutato - ha detto il ministro delle Infrastrutture - di porre la fiducia, poi Gentiloni ha stabilito che fosse opportuno rinviare i tempi. Ora faremo una valutazione in autunno. Gli italiani - ha aggiunto - sono ancora favorevoli allo ius soli. L'opinione pubblica non ascolta chi grida più forte". 

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