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Vitalizi, riparte la battaglia: si apre il fronte dem contro i tagli

Politica

Polemica sull’effetto retroattivo della norma. Ugo Sposetti, ex tesoriere Ds, capofila della corrente critica al provvedimento. Zanda frena: “Nessuna intenzione di insabbiare il testo”, ma “esamineremo attentamente”. M5S accusa: tutto un bluff

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Il percorso al Senato della legge sui vitalizi, firmata dal Pd e sottoscritta dal M5s, è irto di ostacoli e rischia di spaccare i Dem. Tra i capofila del fronte contro il ddl c’è il senatore Ugo Sposetti, ex tesoriere del partito. Il nodo attorno al quale si stringe la polemica è la retroattività della legge: il ddl che porta la firma di Richetti (Pd) prevede infatti il ricalcolo contributivo per le pensioni dei parlamentari, con effetto retroattivo.

Sposetti: non passerà

“Emanuele Macaluso e Emma Bonino hanno dedicato la loro vita a battaglie per la democrazia e per il Paese, non meritano una pensione per il loro lavoro?" dice Sposetti. E poi, "perché bisogna dare fastidio a tutte quelle donne che hanno diritto alla pensione di reversibilità, per essere state accanto a mariti impegnati in politica? Parliamo di signore di 85-90 anni, che vivono di quello. E io mi preoccupo per loro" aggiunge. “Con la legge approvata alla Camera -  precisa il senatore all’Agi – è stata lesa la dignità del Parlamento, delle Istituzioni. Quello che succederà al momento del voto non lo so, io non vado a cercare i favorevoli e i contrari. Faccio la mia battaglia come ho sempre fatto", aggiunge. "So che sono molti ad essere contrari al provvedimento e che, come me, pensano che occorra difendere il Parlamento e chi ci lavora". Perché, sottolinea ancora l'ex tesoriere dei Ds, "alla Camera" nel ddl Richetti (Pd), "non hanno tenuto conto del fatto che c'’è la dignità del Parlamento e colpire retroattivamente solo chi ci lavora è colpire la politica". A tutto questo si aggiunge il dato tecnico di una legge "che è palesemente incostituzionale".

M5s: Pd getta la maschera e insabbia taglio

Per i 5 Stelle, invece, "anche gli ex parlamentari, come ogni altro lavoratore, dovranno ricevere una pensione commisurata ai contributi versati: niente di meno ma niente di più”. E accusano il Pd di aver finalmente tolto la maschera e mostrato il suo vero volto: non vuole rinunciare ai privilegi. "La legge che taglia le pensioni privilegiate, come noi avevamo denunciato, sarà insabbiata al Senato, per stessa ammissione degli esponenti dem. Richetti e tutti i parlamentari democratici dovrebbero vergognarsi, perché continuano a prendere in giro i cittadini italiani". Questo quanto affermano in una nota congiunta i capigruppo M5S di Camera e Senato, Simone Valente ed Enrico Cappelletti, che aggiungono: "Il loro bluff, come quello delle altre forze politiche, ormai è chiaro a tutti. Il Pd vuole affossare una proposta di legge del Pd che, solo grazie alle battaglie e all'insistenza del MoVimento 5 Stelle, è arrivata all'attenzione della Camera”.

Zanda: no a insabbiare

Per placare gli animi e allontanare lo spettro di rottura nel pd interviene il presidente del Dem in Senato Luigi Zanda, che assicura che “il ddl sarà calendarizzato alla ripresa” e che non c'è “alcuna intenzione di insabbiare il testo, ma di esaminarlo a fondo a partire dai profili di costituzionalità”.