Ddl sul cyberbullismo: prof anti-bulli e più prevenzione a scuola

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(Getty)

Il Senato ha approvato il disegno di legge che ora dovrà tornare alla Camera in quarta lettura. Tra le novità, la possibilità per il minore di chiedere direttamente al gestore del sito la rimozione della "cyber aggressione"

Misure di prevenzione e di educazione nelle scuole, sia per le vittime sia per i "bulli". È questo il cuore del disegno di legge, approvato dal Senato con 224 sì, un no e 6 astenuti, che punta a contrastare il fenomeno del cyberbullismo. Un fenomeno in aumento in Italia: nell’ultimo anno i casi sono cresciuti dell’8 per cento. Il provvedimento, riscritto rispetto alla versione licenziata dalla Camera, dovrà tornare a Montecitorio in quarta lettura.

Le novità del testo - Tra le novità del ddl: la definizione del fenomeno e la possibilità, per il minore (anche senza che il genitore lo sappia) di chiedere direttamente al gestore del sito l'oscuramento o la rimozione della “cyber aggressione”. Nel caso in cui il gestore ignori l'allarme, la vittima (stavolta con il genitore informato) potrà rivolgersi al Garante per la privacy, che entro 48 ore dovrà intervenire.

Il prof anti-bulli - Ogni scuola, poi, dovrà individuare tra i prof un addetto al contrasto e alla prevenzione del cyberbullismo, che potrà avvalersi della collaborazione delle forze di polizia.

Gli ammonimenti - Il provvedimento, tra l’altro, stabilisce la “procedura di ammonimento” come nella legge anti-stalking: il “bullo” over 14 sarà convocato dal questore insieme a mamma o papà e gli effetti dell'”ammonimento” cesseranno solo quando diventerà maggiorenne.

Il Tavolo tecnico - Il disegno di legge, inoltre, istituisce un Tavolo tecnico interministeriale presso la Presidenza del Consiglio con il compito di coordinare i vari interventi e di mettere a punto un Piano integrato contro il bullismo via web.

“Ci siamo concentrati sui minorenni, i più deboli” - “Abbiamo riproposto sostanzialmente il testo originario, quello che venne approvato a Palazzo Madama" il 20 maggio del 2015, spiega la prima firmataria e relatrice Elena Ferrara (Pd), “perché abbiamo preferito scollegare la tutela dei minori da quella degli adulti" senza rimettere mano al codice penale. "Il fenomeno del cyberbullismo è talmente grave – sottolinea – che abbiamo scelto di concentrarci sui minorenni, che sono i più deboli". Per gli adulti, insiste la senatrice Ferrara, strumenti di difesa già ci sono, mentre la tutela dei più giovani "va rafforzata".

Le reazioni - “Finalmente si affronta in modo deciso un fenomeno spesso sottostimato", commenta il ministro della Scuola Valeria Fedeli. Il ddl è "una risposta concreta", osserva Save the Children. Mentre Telefono Azzurro chiede di “accelerare l’iter”.Nonostante l'apprezzamento bipartisan (hanno votato sì anche i senatori del M5s), non votano il ddl i senatori di "Idea" Carlo Giovanardi e Gaetano Quagliariello. Per loro, con il disegno di legge “si vuole imporre la teoria gender nelle scuole”.

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