Dopo le critiche di Renzi, il sindaco di Roma commenta le conseguenze politiche dell'inchiesta: "Onestà e trasparenza non bastano ma ci sono anche le azioni che abbiamo intrapreso". E aggiunge: "Lavoro di pulizia si riaccompagni a risveglio civico"
"Io giudico l'intervento alla fine, quando il paziente, dopo la rianimazione, abbraccia i familiari, esce dall'ospedale e torna a casa". Con questa metafora medica il sindaco di Roma, Ignazio Marino, risponde a chi gli chiedeva se non ritenesse ingenerose le critiche del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, alla sua amministrazione, dopo l'inchiesta Mafia Capitale.
"Sono qui per stare fino al 2023" - "Roma è una città perbene che merita un'amministrazione perbene: pertanto chiedo alla mia giunta, ai partiti della mia coalizione e alla città un grande sforzo affinché Roma torni a essere, in ogni settore, una capitale europea e del G7". "Io non ho mai cambiato idea, sono qui per stare fino al 2023", spiega, ribadendo così non solo la volontà di restare ma di ricandidarsi e auspicabilmente vincere le prossime amministrative a Roma. "Onestà e trasparenza non bastano ma ci sono anche le azioni che abbiamo intrapreso", ha aggiunto.
"Lavoro di pulizia si riaccompagni a risveglio civico" - "Abbiamo interrotto la melma che legava alcuni esponenti dei partiti politici ad affaristi e criminali", ha rivendicato Marino, ma "tutto questo nostro lavoro di pulizia deve accompagnarsi a un risveglio civico". Marino ha poi spiegato che "in alcuni momenti bisogna fare 'reset', perché non si può continuare con i meccanismi del passato: abbiamo interrotto il circuito perverso che aveva coinvolto cattiva politica, affari e mondo criminale e siamo in condizioni di operare con percorsi trasparenti dove ogni singolo euro viene speso per la vita dei cittadini e non per riempire le tasche di cattivi politici, affaristi e criminali".
"Sono qui per stare fino al 2023" - "Roma è una città perbene che merita un'amministrazione perbene: pertanto chiedo alla mia giunta, ai partiti della mia coalizione e alla città un grande sforzo affinché Roma torni a essere, in ogni settore, una capitale europea e del G7". "Io non ho mai cambiato idea, sono qui per stare fino al 2023", spiega, ribadendo così non solo la volontà di restare ma di ricandidarsi e auspicabilmente vincere le prossime amministrative a Roma. "Onestà e trasparenza non bastano ma ci sono anche le azioni che abbiamo intrapreso", ha aggiunto.
"Lavoro di pulizia si riaccompagni a risveglio civico" - "Abbiamo interrotto la melma che legava alcuni esponenti dei partiti politici ad affaristi e criminali", ha rivendicato Marino, ma "tutto questo nostro lavoro di pulizia deve accompagnarsi a un risveglio civico". Marino ha poi spiegato che "in alcuni momenti bisogna fare 'reset', perché non si può continuare con i meccanismi del passato: abbiamo interrotto il circuito perverso che aveva coinvolto cattiva politica, affari e mondo criminale e siamo in condizioni di operare con percorsi trasparenti dove ogni singolo euro viene speso per la vita dei cittadini e non per riempire le tasche di cattivi politici, affaristi e criminali".