Gli esponenti di Fi hanno abbandonato l'aula per protesta, mentre il presidente spiegava la decisione di costituirsi parte civile nel processo a Berlusconi sulla compravendita di senatori. Brunetta: "Inaccettabile". Puppato: "Ha difeso le istituzioni"
"Io non sono un vigliacco, pertanto ho deciso di venire qui in aula per ascoltare quanto c'era da dire su questo tema". Così il presidente del Senato Pietro Grasso ha iniziato a replicare alle critiche mossegli dai senatori di centrodestra per aver deciso di far costituire Palazzo Madama come parte civile nel processo contro Berlusconi sulla compravendita dei senatori, nonostante il voto contrario del Consiglio di presidenza.
"La facoltà di costituirsi parte civile ha un termine di decadenza e la mia preoccupazione come rappresentante del Senato era di non poter far valere una facoltà che il Senato ha", ha detto il presidente in aula. Da parte mia "nessun pregiudizio" e "nessuna persecuzione", ha sottolineato, per poi ribadire anche più tardi di aver agito in totale autonomia "al di sopra delle parti" e "per il bene dei cittadini".
La contestazione di Forza Italia - Durante l'intervento, i senatori di Forza Italia hanno abbandonato in modo compatto i loro scranni contestando il presidente. I parlamentari si sono alzati tutti insieme, e hanno iniziato a urlare contro Grasso. Alcuni si sono anche avvicinati al banco della presidenza puntando il dito contro il presidente. Tra i più vivaci nella protesta, la senatrice Alessandra Mussolini e il senatore Francesco Giro.
Alcuni senatori di centrodestra, secondo quanto si apprende, starebbero studiando una mozione di censura nei confronti di Grasso.
"Non volevo offendere nessuno" - "La costituzione di parte civile si può anche revocare: ci sono gli strumenti, se tutta l'Aula del Senato è d'accordo. Ma io ho preso la mia decisione in totale autonomia", ha spiegato Grasso, aggiungendo poi di essere pronto a scusarsi: "Non volevo offendere nessuno. Lasciamo da parte il problema morale perché non ho inteso tacciare di immoralità chi non è d'accordo con me", ha poi spiegato la seconda carica dello Stato, precisando come la sua decisione sulla costituzione di parte civile nel processo di Napoli "non voleva assolutamente essere qualcosa che voleva mettere in risalto l’immoralità di chi non era d'accordo".
"Dopo un lungo travaglio, io ritenevo rappresentare il Senato come recita l'articolo 8 del nostro regolamento per difenderne la dignità e l'immagine nel momento in cui qualcuno ritiene che il Senato possa essere considerato una parte offesa, lesa".
Grasso in Aula (video):
Poi, in serata, su Facebook, scrive: "Chi ritiene che la mia decisione sia stata dettata da calcoli, tornaconti personali o politici o nell'intento di perseguitare qualcuno, non fa che strumentalizzare un atto volto a garantire al Senato, leso nella sua immagine e dignità, la possibilità di accertare la verità".
Puppato (Pd): "Ha difeso le istituzioni, grazie" - Difende la scelta di Grasso il Pd. "In una democrazia giovane e che si è progressivamente ammalata nel corso degli ultimi 20 anni in modo progressivo, attaccata da virus come corruzione e abusi di potere, abbiamo saputo reagire con un antivirus coraggioso e potente, che ieri si è sostanziato per bocca del Presidente del Senato. Piero Grasso ha difeso le istituzioni della Repubblica, come certamente avrebbero fatto senza esitazione i padri e le madri Costituenti, di qualunque provenienza politica, perché il valore supremo è non sporcare mai le sedi di rappresentanza e non far decadere la forza della democrazia e della politica" dice la senatrice del Pd Laura Puppato.
Brunetta: "Comportamento inaccettabile" - Torna invece all'attacco il capogruppo di Fi alla Camera Renato Brunetta."Il comportamento del presidente Grasso è inaccettabile, indicibile e avrà conseguenze istituzionali oltre che nella vita del Senato". "Contrariamente a Grasso - aggiunge Brunetta - Fi e' un partito responsabile. Chi ha voluto questa forzatura per colpire a morte l'accordo Berlusconi-Renzi ha sbagliato. Noi non faremo falli di reazione".
"La facoltà di costituirsi parte civile ha un termine di decadenza e la mia preoccupazione come rappresentante del Senato era di non poter far valere una facoltà che il Senato ha", ha detto il presidente in aula. Da parte mia "nessun pregiudizio" e "nessuna persecuzione", ha sottolineato, per poi ribadire anche più tardi di aver agito in totale autonomia "al di sopra delle parti" e "per il bene dei cittadini".
La contestazione di Forza Italia - Durante l'intervento, i senatori di Forza Italia hanno abbandonato in modo compatto i loro scranni contestando il presidente. I parlamentari si sono alzati tutti insieme, e hanno iniziato a urlare contro Grasso. Alcuni si sono anche avvicinati al banco della presidenza puntando il dito contro il presidente. Tra i più vivaci nella protesta, la senatrice Alessandra Mussolini e il senatore Francesco Giro.
Alcuni senatori di centrodestra, secondo quanto si apprende, starebbero studiando una mozione di censura nei confronti di Grasso.
"Non volevo offendere nessuno" - "La costituzione di parte civile si può anche revocare: ci sono gli strumenti, se tutta l'Aula del Senato è d'accordo. Ma io ho preso la mia decisione in totale autonomia", ha spiegato Grasso, aggiungendo poi di essere pronto a scusarsi: "Non volevo offendere nessuno. Lasciamo da parte il problema morale perché non ho inteso tacciare di immoralità chi non è d'accordo con me", ha poi spiegato la seconda carica dello Stato, precisando come la sua decisione sulla costituzione di parte civile nel processo di Napoli "non voleva assolutamente essere qualcosa che voleva mettere in risalto l’immoralità di chi non era d'accordo".
"Dopo un lungo travaglio, io ritenevo rappresentare il Senato come recita l'articolo 8 del nostro regolamento per difenderne la dignità e l'immagine nel momento in cui qualcuno ritiene che il Senato possa essere considerato una parte offesa, lesa".
Grasso in Aula (video):
Poi, in serata, su Facebook, scrive: "Chi ritiene che la mia decisione sia stata dettata da calcoli, tornaconti personali o politici o nell'intento di perseguitare qualcuno, non fa che strumentalizzare un atto volto a garantire al Senato, leso nella sua immagine e dignità, la possibilità di accertare la verità".
Puppato (Pd): "Ha difeso le istituzioni, grazie" - Difende la scelta di Grasso il Pd. "In una democrazia giovane e che si è progressivamente ammalata nel corso degli ultimi 20 anni in modo progressivo, attaccata da virus come corruzione e abusi di potere, abbiamo saputo reagire con un antivirus coraggioso e potente, che ieri si è sostanziato per bocca del Presidente del Senato. Piero Grasso ha difeso le istituzioni della Repubblica, come certamente avrebbero fatto senza esitazione i padri e le madri Costituenti, di qualunque provenienza politica, perché il valore supremo è non sporcare mai le sedi di rappresentanza e non far decadere la forza della democrazia e della politica" dice la senatrice del Pd Laura Puppato.
Brunetta: "Comportamento inaccettabile" - Torna invece all'attacco il capogruppo di Fi alla Camera Renato Brunetta."Il comportamento del presidente Grasso è inaccettabile, indicibile e avrà conseguenze istituzionali oltre che nella vita del Senato". "Contrariamente a Grasso - aggiunge Brunetta - Fi e' un partito responsabile. Chi ha voluto questa forzatura per colpire a morte l'accordo Berlusconi-Renzi ha sbagliato. Noi non faremo falli di reazione".