Berlusconi: "Non ci sarà coordinatore unico di Forza Italia"
PoliticaDopo le polemiche sulla eventuale nomina di Giovanni Toti alla guida del partito il Cavaliere frena, ma precisa: "Non dobbiamo temere di aprirci a risorse nuove". Il direttore del Tg4 potrebbe assumere il ruolo di portavoce
Silvio Berlusconi smentisce l'intenzione di nominare un coordinatore unico di Forza Italia, dopo le polemiche seguite all'ipotesi che l'ex premier volesse puntare sull'attuale direttore del Tg4 Giovanni Toti. "Non c'è mai stata alcuna intenzione di procedere alla nomina di un Coordinatore Unico di Forza Italia, figura peraltro non prevista dallo Statuto del nostro Movimento", ha scritto Berlusconi in una nota. Il Cavaliere ha però sottolineato: "Non dobbiamo avere timore di aprire le porte del nostro Movimento alle risorse nuove che si affacciano, e che vogliono dare il loro contributo al nostro rilancio in un momento di grande trasformazione della politica italiana".
Un passo indietro, quello di Berlusconi, valutato attentamente coi suoi più stretti collaboratori, per mandare un messaggio alle varie correnti interne sul piede di guerra (i più determinati a contrastare il 'gran salto' di Toti sono i falchi ma anche i lealisti, formati da molte colombe). Oggi è stato Raffaele Fitto ad alzare la voce dalle colonne del Corriere della Sera: "Il Cav non ci umili con la nomina di Toti". Sulla stessa linea Saverio Romano: "Quella di Fitto è una critica puntuale e costruttiva". Tutti i veterani del partito sono in fermento: temono di essere "mortificati" e "penalizzati", con la scusa di dare spazio a volti nuovi e forze fresche per rilanciare il movimento. Tradotto: il ricambio generazionale annunciato ci sarà, ma Toti non avrà pieni poteri.
Secondo le ultime indiscrezioni Toti, che rappresenta la continuità Mediaset, potrebbe avere un ruolo di primo piano (portavoce e front man) ma non avrà carta bianca sull'organizzazione di Fi. Le deleghe più pesanti dovrebbero essere distribuite tra i rappresentanti delle varie anime forziste, attraverso l'Ufficio di presidenza. Non è escluso che il Cav riunirà oggi lo stato maggiore azzurro per fare chiarezza. In agenda anche un colloquio con Fitto, che sta raggiungendo la Capitale.
Un passo indietro, quello di Berlusconi, valutato attentamente coi suoi più stretti collaboratori, per mandare un messaggio alle varie correnti interne sul piede di guerra (i più determinati a contrastare il 'gran salto' di Toti sono i falchi ma anche i lealisti, formati da molte colombe). Oggi è stato Raffaele Fitto ad alzare la voce dalle colonne del Corriere della Sera: "Il Cav non ci umili con la nomina di Toti". Sulla stessa linea Saverio Romano: "Quella di Fitto è una critica puntuale e costruttiva". Tutti i veterani del partito sono in fermento: temono di essere "mortificati" e "penalizzati", con la scusa di dare spazio a volti nuovi e forze fresche per rilanciare il movimento. Tradotto: il ricambio generazionale annunciato ci sarà, ma Toti non avrà pieni poteri.
Secondo le ultime indiscrezioni Toti, che rappresenta la continuità Mediaset, potrebbe avere un ruolo di primo piano (portavoce e front man) ma non avrà carta bianca sull'organizzazione di Fi. Le deleghe più pesanti dovrebbero essere distribuite tra i rappresentanti delle varie anime forziste, attraverso l'Ufficio di presidenza. Non è escluso che il Cav riunirà oggi lo stato maggiore azzurro per fare chiarezza. In agenda anche un colloquio con Fitto, che sta raggiungendo la Capitale.