Il Cavaliere interviene telefonicamente a un incontro di sostenitori a Catania e torna ad attaccare sinistra e magistratura. E sul movimento dei Forconi sostiene: "Non vanno sottovalutati, sono sintomi di una crisi profonda"
Silvio Berlusconi torna all'attacco di governo e magistratura in un intervento telefonico durante un incontro di Area centrodestra a Catania e tenta di sposare il movimento dei Forconi che oggi, domenica 22 dicembre, è tornato a riunirsi a Roma. "Il nostro Paese rischia di precipitare nel caos sotto gli effetti della crisi economica, oltre a quella della credibilità della politica" ha detto il Cavaliere nel corso del suo intervento telefonico.
Berlusconi: "Movimento dei Forconi da non sottovalutare" - Berlusconi ha poi citato la protesta partita lo scorso 9 dicembre, sostenendo che "c'è anche la rivolta dei forconi che non è da prendere sotto gamba perché è un sintomo grave di un crisi vera con ragioni profonde". Ma il leader di Forza Italia non ha rinunciato anche ad attaccare la sinistra e la magistratura: "Mentre tutto questo succede - ha detto - la sinistra e il suo braccio giudiziario sono riusciti, rendendomi incandidabile, ad escludermi dal Parlamento. Hanno portato a termine il loro piano di quasi vent'anni, eliminare dalla competizione politica l'ostacolo che per vent'anni si è frapposto fa loro e la conquista definitiva del potere". "Io - ha infine osservato Berlusconi - sono ancora qui e non tradisco la fiducia che gli italiani mi hanno dato in vent'anni, fiducia che mi hanno assegnato al fine primario di non vedersi tenere sotto il maglio spietato di un regime comunista e giustizialista".
Berlusconi: "Movimento dei Forconi da non sottovalutare" - Berlusconi ha poi citato la protesta partita lo scorso 9 dicembre, sostenendo che "c'è anche la rivolta dei forconi che non è da prendere sotto gamba perché è un sintomo grave di un crisi vera con ragioni profonde". Ma il leader di Forza Italia non ha rinunciato anche ad attaccare la sinistra e la magistratura: "Mentre tutto questo succede - ha detto - la sinistra e il suo braccio giudiziario sono riusciti, rendendomi incandidabile, ad escludermi dal Parlamento. Hanno portato a termine il loro piano di quasi vent'anni, eliminare dalla competizione politica l'ostacolo che per vent'anni si è frapposto fa loro e la conquista definitiva del potere". "Io - ha infine osservato Berlusconi - sono ancora qui e non tradisco la fiducia che gli italiani mi hanno dato in vent'anni, fiducia che mi hanno assegnato al fine primario di non vedersi tenere sotto il maglio spietato di un regime comunista e giustizialista".