Imu, accordo vicino. Oggi il Consiglio dei ministri

Politica

Tecnici al lavoro per definire i dettagli della riforma dell'imposta sulla casa. Alfano vede Saccomanni: "Incontri costruttivi". Il Pd invoca soluzioni eque. Fassino (Anci): "Il governo garantirà la copertura per il 2013"

E' un lavoro senza sosta quello dei tecnici del ministero dell'Economia per mettere la parola fine al decreto che mercoledì 28 agosto dovrà sciogliere il nodo Imu. Smussati gli angoli a livello politico e placati gli animi anche più bellicosi, dopo una girandola di riunioni a tutti i livelli andati avanti per tutta la giornata, si tratta ora di trovare l'effettivo punto di incontro tra le esigenze dei conti pubblici e quelle, divergenti, dei partiti di maggioranza, coinvolti in un ultimo, estremo, braccio di ferro. Entrambe le parti saranno costrette a cedere qualcosa, ma sia Pd che Pdl cercheranno fino all'ultimo di girare il risultato a proprio vantaggio.

Alfano: "Incontro costruttivo" -
Anche questa volta il vicepremier Angelino Alfano ha voluto sbilanciarsi esplicitamente definendo "costruttivo" l'incontro con il collega dell'Economia Fabrizio Saccomanni. Alla riunione anche il capogruppo del Pdl, Renato Brunetta, che sull'Imu ha sempre rigidamente difeso le posizioni del partito e che stavolta appare insolitamente ottimista: "Ci sono ancora un po' di problemi per quanto riguarda la copertura ma pensiamo di riuscirci". L'ammorbidimento del Popolo della Libertà si nota del testo anche dalle parole del ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello, convinto che il provvedimento, dopo una notte di lavoro, andrà "in porto".
I costi della riforma - Il problema è che qualsiasi scelta ha un costo. E quella delle coperture resta la questione di fondo su cui il Tesoro sta ancora concentrando gli sforzi. Esentare tutti i proprietari dal pagamento dell'Imu, come pretende il Pdl, richiede 4 miliardi di euro per tutto il 2013: cifra monstre considerando anche le emergenze Cig, esodati e Iva, ma che scenderebbe ovviamente se, come vuole il Pd, ad essere esentato fosse non la totalità delle prime case, ma circa il 70-80%. Una soglia questa che però non hai mai accontentato il Popolo della Libertà. Uno dei filoni di lavoro sembra dunque quello di cercare di ridefinire i parametri per identificare gli immobili di pregio. Villini, case di lusso e castelli sono stati già lasciati fuori dal rinvio della prima rata deciso a giugno e non è escluso che la categoria possa essere allargata includendo anche altre tipologie, che saranno quindi costrette a pagare anche la seconda rata. In questo modo, se si trovasse cioè un equilibrio tra metri quadri, vani o "dotazioni" della casa, si potrebbe raggiungere un compromesso che permetterebbe a tutti di cantare vittoria. Facendo pagare i più ricchi nella visione del Pd, che anche martedì 27 ha invocato soluzioni "eque", respingendo ogni "ultimatum" di Berlusconi. Ma cancellando l'Imu per la stragrande maggioranza delle famiglie come vorrebbe il Pdl.

Si va verso l'esclusione dell'aumento delle accise -
A via XX Settembre, Saccomanni e il suo staff stanno dunque cercando fino all'ultimo di arrivare ad un risultato compiuto. Tuttavia, nella necessità di trovare una soluzione in 24 ore per evitare che il 16 settembre gli italiani siano costretti a pagare la prima rata, prende sempre più corpo l'ipotesi di cancellare per il momento la prima tranche e di rinviare - non è successo così anche con l'Iva? - alla legge di Stabilità il modo per affrontare lo scoglio seconda tranche, con l'introduzione della service tax. La differenza sta nelle coperture che il governo sarà in grado di trovare. Al momento sembra escluso il ricorso ad un aumento delle accise, come sottolineato dal ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato, e poco probabile è anche l'ipotesi di una sanatoria per chiudere il contenzioso che divide erario e tabaccai per le imposte passate sui giochi. Una fetta importante (oltre un miliardo di euro) arriverà invece dall'Iva fatturata per i 10 nuovi miliardi di rimborsi di debiti p.a. E risorse dovrebbero entrare anche dalla spending review.

Fassino: "Abbiamo ricevuto solo alcune risposte" -
"Abbiamo ricevuto solo alcune risposte, la prima è stata relativa alla copertura dell'Imu 2013, ci è stato assicurato che in ogni caso lo Stato si farà carico di garantire ai Comuni l'intero gettito", ha assicurato il presidente dell'Anci, Piero Fassino (video). Il governo, ha spiegato il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha trovato 2,6 miliardi, sufficienti per la sola prima rata, ed ha anche consentito lo slittamento dei bilanci comunali. Al cdm di mercoledì 28, intanto, potrebbe arrivare anche il piano casa elaborato dal ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, per rilanciare il settore.

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