Scendono in campo anche Mussolini, Biancofiore, Galan, Sgarbi, Cattaneo e Meloni. L'ex ministro della Gioventù a SkyTG24: "Io sono per un no chiaro all'esperienza Monti". L'ufficializzazione dei competitor si avrà solo domenica 25
Scade domenica 25 novembre il termine ultimo per presentare le firme a sostegno di una propria candidatura alle primarie del centrodestra. Lo specifica in una nota il Pdl di Angelino Alfano, dopo che alcuni quotidiani avevano indicato in lunedì 19 il termine ultimo. "Oggi - precisa la nota - saranno accolte invece delle semplici dichiarazioni di disponibilità alla candidatura, non corredate dalle firme". Angelino Alfano si batterà con tutte le forze per confermare, seppure in un'unica data o al massimo spalmate in due giorni, le primarie del centrodestra. Intanto, ad oggi sono 11 le candidature.
In campo anche Giorgia Meloni - In 11 hanno annunciato di voler gareggiare, anche se l'ufficializzazione dei competitor si avrà solo domenica 25 quando, alle 12, scadrà il
termine per il deposito delle 10mila firme necessarie per le candidature. E, non proprio a sorpresa, arriva quella di Giorgia Meloni, che scende in campo per battersi contro
l'ipotesi di un Monti bis.
Uscendo dalla sede del Pdl, Giorgia Meloni parla a SkyTG24 di "una decisione complessa e anche un po' sofferta, ma ci sono alcune cose da chiarire", anche rispetto a quanto dice il segretario Alfano "su Monti" (GUARDA IL VIDEO). "Mi candido - dice Meloni - perché penso valga la pena di dire alcune cose con chiarezza e capire quanto certe idee hanno consenso". Ad esempio, spiega l'ex ministro della Gioventù, "io sono per il bipolarismo e per un no chiaro all'esperienza Monti. Dobbiamo tornare alla sovranità del popolo". Dunque, rispetto a quanto dice Alfano, "ci sono alcune cose da chiarire - insiste Meloni - ad esempio se il Pdl sarebbe disponibile a sostenere Monti senza la sinistra e a sostenerlo con Montezemolo e Casini, mentre il mio è un no in ogni caso". Meloni spiega di "non aver parlato con Berlusconi" della sua candidatura, "è stata una decisione complessa e anche sofferta perché ci si candida a guidare il Paese".
11 candidati - Andando a scorrere i nomi degli altri competitori, infatti, oltre al segretario Angelino Alfano, dovrebbero correre tra gli altri Daniela Santachè, Giancarlo Galan (che ha annunciato la sua decisione su Twitter), Guido Crosetto, l'imprenditore Giampiero Samorì e lo scrittore Alfonso Luigi Marra. Nelle ultime ore a questi nomi si sono aggiunti oltre a Giorgia Meloni anche Alessandra Mussolini, Michaela Biancofiore, Vittorio Sgarbi e Alessandro Cattaneo, leader dei formattatori.
In campo anche Giorgia Meloni - In 11 hanno annunciato di voler gareggiare, anche se l'ufficializzazione dei competitor si avrà solo domenica 25 quando, alle 12, scadrà il
termine per il deposito delle 10mila firme necessarie per le candidature. E, non proprio a sorpresa, arriva quella di Giorgia Meloni, che scende in campo per battersi contro
l'ipotesi di un Monti bis.
Uscendo dalla sede del Pdl, Giorgia Meloni parla a SkyTG24 di "una decisione complessa e anche un po' sofferta, ma ci sono alcune cose da chiarire", anche rispetto a quanto dice il segretario Alfano "su Monti" (GUARDA IL VIDEO). "Mi candido - dice Meloni - perché penso valga la pena di dire alcune cose con chiarezza e capire quanto certe idee hanno consenso". Ad esempio, spiega l'ex ministro della Gioventù, "io sono per il bipolarismo e per un no chiaro all'esperienza Monti. Dobbiamo tornare alla sovranità del popolo". Dunque, rispetto a quanto dice Alfano, "ci sono alcune cose da chiarire - insiste Meloni - ad esempio se il Pdl sarebbe disponibile a sostenere Monti senza la sinistra e a sostenerlo con Montezemolo e Casini, mentre il mio è un no in ogni caso". Meloni spiega di "non aver parlato con Berlusconi" della sua candidatura, "è stata una decisione complessa e anche sofferta perché ci si candida a guidare il Paese".
11 candidati - Andando a scorrere i nomi degli altri competitori, infatti, oltre al segretario Angelino Alfano, dovrebbero correre tra gli altri Daniela Santachè, Giancarlo Galan (che ha annunciato la sua decisione su Twitter), Guido Crosetto, l'imprenditore Giampiero Samorì e lo scrittore Alfonso Luigi Marra. Nelle ultime ore a questi nomi si sono aggiunti oltre a Giorgia Meloni anche Alessandra Mussolini, Michaela Biancofiore, Vittorio Sgarbi e Alessandro Cattaneo, leader dei formattatori.