Regole sulle primarie: Renzi non ci sta, ricorre al Garante

Politica

Al centro della polemica la norma per la quale potranno essere resi pubblici i nomi degli elettori della consultazione del centrosinistra. L'Autorità dovrà decidere se il regolamento viola la privacy. I bersaniani: altro modo per non parlare di programmi

"Valutare la legittimità del regolamento" e "indicare quali correttivi" siano possibili per rendere il testo "rispettoso della legge". Queste le richieste avanzate dal sindaco di Firenze Matteo Renzi al Garante della Privacy. Il candidato alle primarie del centrosinistra ha infatti presentato un esposto all'Autorità per valutare se il regolamento delle consultazioni del 25 novembre non infranga la normativa sui dati personali, perché prevede che il registro degli elettori sia pubblico. Lo ha riferito una portavoce di Renzi e una fonte della stessa Authority, secondo la quale il presidente Antonello Soro ha assicurato una risposta "in tempi brevi".
Immediata la replica dei sostenitori di Pier Luigi Bersani. "E' un modo per continuare a spostare l'asse dell'attenzione" ha dichiarato Alessandra Moretti portavoce del comitato del segretario del Pd.

Polemica contro le norme del voto - "Ci siamo dovuti rivolgere a un'autorità terza perché il contenzioso sulla questione dell'albo degli elettori non era stato risolto con il comitato dei garanti", ha dichiarato la portavoce del comitato che sostiene la candidatura alle primarie del sindaco di Firenze. "Adesso dal garante ci aspettiamo una risposta veloce, prima
del voto".
Il regolamento delle primarie per la scelta del candidato premier del centrosinistra, varato la settimana scorsa, prevede che quanti vogliano votare debbano sottoscrivere "il pubblico Appello di sostegno alla Coalizione di centro sinistra 'Italia Bene Comune' e iscriversi all'Albo delle elettrici e degli elettori" entro il 25 novembre, quando si terrà il primo turno.
Renzi, che nei sondaggi è secondo dopo Pier Luigi Bersani, ma a poca distanza dal segretario del Pd, ha contestato anche in passato la regola, perché a suo avviso limiterebbe la partecipazione alle primarie di elettori delusi del centrodestra o comunque di persone che non vogliono vedere comparire il proprio nome in elenchi pubblici diffusi sul web.

L'elenco non può essere pubblicato e reso visibile - "Noi non siamo contro l'albo degli elettori, ma l'elenco non può essere pubblicato e reso visibile a chiunque", ha detto ancora la portavoce. "Un conto è sottoscrivere una dichiarazione, come si è fatto già in passato per le altre primarie, un conto mettere i dati online. Per raccogliere le firme di sostegno alla candidatura di Renzi abbiamo dovuto consultare gli elenchi degli iscritti al Pd, mica erano pubblici e disponibili online", aggiunge la portavoce.

Bersani: il regolamento è stato votato all'unanimità -
"Sono regole che abbiamo deliberato all'unanimità, adesso ci sono i garanti che devono farle rispettare". Così Pier Luigi Bersani ha commentato il ricorso al garante della Privacy del comitato di Matteo Renzi. "Le regole non le ho io, sono in mano ai garanti", ha sottolineato il segretario del Pd.

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