Manovra, troppi emendamenti. Si va verso la fiducia

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Il presidente del Consiglio Mario Monti - Foto: Getty Images

La commissione bilancio riduce a 1300 le richieste di modifiche dei partiti. Ma il numero resta troppo alto e il governo potrebbe blindare il testo. Intanto Mario Monti annuncia che domenica sera si vedrà con i sindacati

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Duro lavoro di sfoltimento nelle commissioni bilancio di Camera e Senato. Dei 1600 emendamenti presentati alla manovra del governo Monti il 30% sono stati eliminati per non ammissibilità. Ma le richieste di modifiche al testo (scese ora a 1300) resta comunque troppo alto e si fanno più insistenti le voci secondo cui l'esecutivo chiederà la fiducia per blindare la manovra. Ipotesi rilanciata da Gianfranco Fini che, a margine di un incontro a Cagliari, ha dichiarato che "è verosimile che il governo chieda la fiducia al  Parlamento per il cospicuo numero di emendamenti presentati alla  manovra".

I tempi sono stretti - In ogni caso, la commissione deve terminare il lavoro sugli emendamenti entro lunedì 12 dicembre, martedì 13 il decreto è infatti calendarizzato in Aula. I temi su cui si lavora, dice Tabacci, sono quelli delle pensioni e dell'Ici, ma sono stati affrontati anche nodi che riguardano le province e i capitali scudati su cui "c'è qualche problema ma il riferimento alla platea resta un punto fermo". Sull'Ici per la Chiesa "non so se si troverà una soluzione in questo testo o sarà rinviato", chiude il centrista. Il deputato Pd Michele Ventura osserva che "il punto di svolta sarà quando il governo troverà le risorse per le coperture sui Ici e pensioni". Intanto, il 9 dicembre, il cardinale Angelo Bagnasco si è detto disponibile a discutere della tassa da applicare agli immobili della Chiesa.

Giarda incontra gli esponenti dei partiti - Sabato 10 dicembre, invece, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda ha ricevuto alla Camera i rappresentanti del Pdl, del Pd e del Terzo Polo. Obiettivo del vertice valutare le possibili modifiche al decreto legge sul risanamento dei conti all'esame delle commissioni di Montecitorio. Pensioni e tasse sulla casa i temi sui quali i partiti sperano di riuscire a portare a casa qualche modifica. Tra le novità che potrebbero arrivare dai lavori di Montecitorio l’alleggerimento dell’Ici sulla prima casa e l’adeguamento al costo della vita per le pensioni fino a 1.400 euro. Potrebbe essere reso inoltre meno traumatico l’inasprimento per chi si trova a pochi mesi dal raggiungere l’età pensionabile.

La Lega protesta - In protesta contro il decreto salva-Italia, i deputati  del Carroccio sono scesi oggi in piazza Montecitorio a Roma con lo striscione 'Giù le mani dalle casse delle pensioni'. Ad esporre il  cartello Maurizio Fugatti, capogruppo in commissione Finanze alla  Camera, Massimiliano Fedriga, capogruppo in commissione Lavoro alla  Camera, Massimo Polledri, componente della commissione Bilancio alla  Camera, e i deputati Gianluca Forcolini e Roberto Simonetti. Con l'Imu "non si è voluto mettere mano ai fabbricati non  censiti che superano i 2 miliardi di euro", afferma Fedriga che  ricorda come a pagare sarebbero "sempre i soliti noti, e soprattutto i cittadini del Nord". Una "manovra ammazza pensioni" ribadiscono i  leghisti accusando il ministro Fornero di aver condotto una "battaglia da salotto estranea ai problemi reali della gente".

Cgia Mestre: a bocca asciutta Comuni e Regioni - Intanto, la Cgia di Mestre lancia l'allarme: "C'è il pericolo che con questa manovra il federalismo fiscale si spenga sul nascere" ha dichiarato il segretario dell'associazione Giuseppe Bortolussi.
L'aumento delle tasse locali, stabilito con la Manovra correttiva approvata nei giorni scorsi dal Governo Monti, spiega la Cgil, garantirà per il prossimo anno un maggiore gettito di 13,2 miliardi di euro. Tuttavia questi soldi finiranno nelle casse dello Stato centrale, lasciando a bocca asciutta le Regioni ed i Comuni. A meno che i governatori e i sindaci non decidano di ritoccare all'insù i tributi di loro competenza.

Da Ici e Imu gettito di 21,8 miliardi -
Sempre secondo lo studio della Cgia di Mestre, la reintroduzione dell'Ici sulla prima casa, la rivalutazione del valore catastale e l'anticipo dell'Imu sugli altri immobili garantiranno, per l'anno venturo, un gettito complessivo di 21,8 miliardi di euro, di cui 3,8 miliardi dalla tassazione sulle prime case e 18 miliardi dagli altri immobili (seconde e terze case, negozi, laboratori artigianali ed industriali, etc.). L'incremento del gettito delle tasse locali, rispetto alla situazione odierna, sarà di 11 miliardi di euro.

Monti incontra i sindacati - Il nodo manovra verrà inoltre affrontato con le parti sociali. Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha infatti convocato i sindacati per un incontro informale a Palazzo Chigi domenica 11 dicembre alle ore 20. Il confronto, a cui parteciperanno i segretari generali di Cgil, Susanna Camusso, Cisl, Raffaele Bonanni, Uil, Luigi Angeletti, e Ugl, Giovanni Centrella, sarà l'occasione per fare il punto sulla manovra e arriva dopo le richieste inoltrate nei giorni scorsi dagli stessi sindacati per un incontro urgente con il governo.

I democratici raccontano la manovra sul web
- Intanto il Pd decide di raccontare il proprio approccio alla manovra del governo Monti su Internet. Sul sito Diario della manovra, infatti, il partito di Pier Luigi Bersani raccoglie attraverso lo strumento di Storify i tweet dei suoi deputati e senatori che raccontano i lavori in commissioni, i video con gli interventi del segretario e dei capigruppo e tutti i documenti realizzati dai democratici sui principali temi della manovra.

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