Napolitano sente le opposizioni e Tremonti

Politica

Bersani, Casini e il ministro dell'Economia al Colle. Il segretario del Pd: "Serve urgentemente una scossa". Il leader dell’Udc: "Sacrifici inutili se Berlusconi resta". Bossi: "Passo indietro? No comment"

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Giornata frenetica quella che precede l'atteso vertice del G20, caratterizzata da incontri e "consultazioni" che hanno interessato Palazzo Chigi, con un Cdm straordinario chiamato a varare misure necessarie per rilanciare la crescita, e il Quirinale. Il Capo dello Stato ha infatti sentito il Terzo Polo, il Pd e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Giovedì 3 novembre sarà la volta di Pdl e Lega.
Giorgio Napolitano resta dell'idea che le scelte necessarie e urgenti per parare i gravi colpi della crisi non possono più attendere, e dovrebbero essere largamente condivise: è necessario per rafforzarne la credibilità e l'efficacia. Per verificare se e a quali condizioni si può costruire l'auspicata convergenza il capo dello Stato ha avviato il giro di consultazioni informali.

Colloqui al Quirinale - Restano da analizzare le risultanze del Consiglio dei ministri. In ogni caso, le posizioni emerse finora non sono univoche, anche se da parte delle varie componenti delle opposizioni c'è l'indubbia volontà di giungere ad una fine della attuale pagina politica. Angelino Alfano, in qualità di segretario del Pdl, giovedì 3 novembre ribadirà che per il suo partito non c'è altro governo in questa legislatura se non l'attuale, o un altro a guida Berlusconi. Ma il clima è e resta interlocutorio, anche per via del fatto che si vedrà la reazione del G20, ed ancor più dei mercati, agli esiti del Cdm.

Casini: "Sacrifici solo se c'è passo indietro di Berlusconi" - Il giro di colloqui di Napolitano è cominciato con la delegazione del Terzo Polo guidata da Pier Ferdinando Casini.
Senza un passo indietro di Silvio Berlusconi "rischiamo di chiedere ai nostri cittadini di fare sacrifici inutili". Il leader dell'Udc ha riassunto così quanto esposto dalla delegazione del Terzo Polo al presidente Giorgio  Napolitano. "E' chiaro a tutti che l'Italia è sorvegliato speciale. Per il mondo, il nostro Paese ha due problemi: la mancanza di credibilità del premier e la crisi di un Paese che non cresce. A Napolitano abbiamo espresso la nostra disponibilità a concorrere a una fase politica che risolva questi due problemi", ha precisato Casini.

Bersani: "Governo muto, siamo preoccupati" - Il segretario del Pd è tornato a parlare mercoledì (GUARDA IL VIDEO) per annunciare che la manifestazione in programma a Roma sabato 5 novembre si farà. Ma anche per dire che "in queste ore è da notare il mutismo e il disorientamento del governo". "La nostra preoccupazione aumenta davanti ai dati di oggi - ha sottolineato - con tutta evidenza noi siamo finiti sul fronte più esposto alla bufera".

Bossi: "Le pensioni non si toccano" - Intanto la Lega non abbassa la guardia sul capitolo pensioni. "Facciamo scoppiare la rivoluzione sicuro se togliamo le pensioni ai lavoratori che hanno sempre lavorato per dare soldi a Roma" ha detto il leader del Carroccio, Umberto Bossi, ai giornalisti che gli chiedevano di una possibile riforma delle pensioni.
Alla domanda se ritenga necessario un passo indietro di Silvio Berlusconi, il Senatur ha risposto con un "no comment". Salvo poi aggiungere: "Berlusconi non lo fa. Inutile chiedere, tanto quello non lo fa".

Visco (Bankitalia): governo onori impegni - Il neo governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, alla sua prima dichiarazione ufficiale da capo della banca centrale al posto di Mario Draghi, sprona il governo ad onorare in tempi brevi e nella sua interezza gli impegni assunti con l'Unione europea per riportare la fiducia sui mercati.
Nella presentazione al Rapporto sulla stabilità finanziaria messo a punto dagli economisti di via Nazionale, Visco dice anche che il sistema bancario italiano non è fonte di instabilità e che la sua posizione patrimoniale, già "solida, sarà ulteriormente rafforzata nell'ambito delle iniziative in corso a livello europeo".
"L'impegno assunto in sede europea a ridurre il debito pubblico e avviare un ampio programma di riforme strutturali va onorato, con rapidità e coerenza", scrive il governatore. Visco osserva che nel giudizio degli investitori, tra i quali è cresciuta la preferenza per le attività a basso rischio, l'economia italiana risente dell'alto debito pubblico e della bassa crescita.

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