Bankitalia, il governo resta diviso: stallo sulla nomina
PoliticaContinua il braccio di ferro tra Berlusconi e Tremonti sul successore di Draghi alla guida di Palazzo Koch. Tra Saccomanni e Grilli rispunta anche il nome di Bini Smaghi. Sarà un vertice di maggioranza a sciogliere l’impasse. Il Pd: "Irresponsabili"
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Scontro su Bankitalia nel governo
Mario Draghi alla Banca Centrale Europea
La pace sigliata solo pochi giorni fa tra Berlusconi e Tremonti rischia già di vacillare. Servirà ancora un po' di tempo per conoscere il nome del nuovo governatore della Banca d'Italia e uscire dall'impasse sulla successione a Mario Draghi. Sarà un vertice di maggioranza, convocato entro la prossima settimana, a tentare di sciogliere il nodo e, tra le ipotesi, spunta anche quella di presentare al Consiglio superiore di via Nazionale una rosa di nomi. I più gettonati restano quello del direttore generale di palazzo Koch, Fabrizio Saccomanni, fortemente sostenuto da tutta la struttura interna, e quello del direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, che ha l'endorsement del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. A riprendere quota, nelle ultime ore, è anche la candidatura di Lorenzo Bini Smaghi, componente del board della Bce, che ha promesso di lasciare il proprio incarico in concomitanza con l'arrivo di Draghi alla presidenza dell'Eurotower.
Insomma per il governo non sono giorni facili. Giovedì 29 settembre la maggioranza è stata anche battuta alla Camera su un emendamento del Pd. Le parole del sottosegretario, Gianni Letta, descrivono questo momento meglio di ogni altra cosa: "Sono giorni intensi e turbolenti", ha detto per giustificare il forfait del presidente del Consiglio al seminario sulle dismissioni del patrimonio pubblico organizzato da Giulio Tremonti.
Gli altri nomi in ballo - Non mancano comunque le possibili sorprese per la successione di Mario Draghi. Di sicuro tra i papabili c'è Mario Monti, che mercoledì 28 settembre si è incontrato con Draghi. E tra i "considerati" resta anche l'attuale vicedirettore generale di Banca d'Italia, Ignazio Visco: a lui va la preferenza di chi non vuole scontentare Tremonti ma, allo stesso tempo, cerca una soluzione che possa essere gradita anche a via Nazionale. Più defilati il rettore della Bocconi, Guido Tabellini, e l'ex ministro del Tesoro, Domenico Siniscalco.
Il governo non ha fretta - Da Palazzo Chigi filtra comunque una certa tranquillità: Draghi non traslocherà alla Bce fino al primo novembre e dunque c'è ancora un po' di tempo per studiare l'evolversi della situazione. Berlusconi, nel corso del vertice di maggioranza di giovedì pomeriggio a Palazzo Grazioli, secondo quanto riferito dai presenti, ha detto che la questione va risolta in temi rapidi e che è necessario un accordo politico prima di presentare un nome. Il vicepresidente vicario dei deputati del Pdl, Massimo Corsaro, ha osservato che la maggioranza sta "valutando le candidature" che "possono anche essere più di due". Di certo, ha proseguito, "la decisione finale spetta al presidente del Consiglio" con la consapevolezza che "questa non è una battaglia tra Berlusconi e Tremonti". Il ministro della P.A., Renato Brunetta, è comunque certo: "A suo tempo il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha indicato Draghi che è stata una grande scelta visto che andrà a guidare la Bce. Nelle prossime settimane", ha concluso, "il premier farà un'altra grande scelta".
Guarda il video con le parole del ministro Brunetta:
Il Pd: "Governo irresponsabile" - Ad alzare la voce è però l’opposizione, a nome del responsabile economia del Pd, Stefano Fassina: "All'irresponsabilità della maggioranza sembra non esserci fine. Con l'ipotesi di un vertice di maggioranza per decidere il nome del candidato a Bankitalia, Berlusconi, Tremonti e Bossi continuano a dimostrare di non aver ancora compreso le ricadute del loro comportamento sulla credibilità del nostro Paese e, di riflesso, sulla possibilità per l'Italia di uscire dalla crisi".
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Insomma per il governo non sono giorni facili. Giovedì 29 settembre la maggioranza è stata anche battuta alla Camera su un emendamento del Pd. Le parole del sottosegretario, Gianni Letta, descrivono questo momento meglio di ogni altra cosa: "Sono giorni intensi e turbolenti", ha detto per giustificare il forfait del presidente del Consiglio al seminario sulle dismissioni del patrimonio pubblico organizzato da Giulio Tremonti.
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Il governo non ha fretta - Da Palazzo Chigi filtra comunque una certa tranquillità: Draghi non traslocherà alla Bce fino al primo novembre e dunque c'è ancora un po' di tempo per studiare l'evolversi della situazione. Berlusconi, nel corso del vertice di maggioranza di giovedì pomeriggio a Palazzo Grazioli, secondo quanto riferito dai presenti, ha detto che la questione va risolta in temi rapidi e che è necessario un accordo politico prima di presentare un nome. Il vicepresidente vicario dei deputati del Pdl, Massimo Corsaro, ha osservato che la maggioranza sta "valutando le candidature" che "possono anche essere più di due". Di certo, ha proseguito, "la decisione finale spetta al presidente del Consiglio" con la consapevolezza che "questa non è una battaglia tra Berlusconi e Tremonti". Il ministro della P.A., Renato Brunetta, è comunque certo: "A suo tempo il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha indicato Draghi che è stata una grande scelta visto che andrà a guidare la Bce. Nelle prossime settimane", ha concluso, "il premier farà un'altra grande scelta".
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