Il premier interviene con una nota, mentre Alfano ricorda: "Il quorum si è raggiunto anche grazie all'elettorato di centrodestra". Capezzone invita la sinistra a "non strumentalizzare". Calderoli: "E' un'altra sberla"
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Prime reazioni all'interno della maggioranza di governo sul risultato del referendum, tutte tese a sottolineare l'irrilevanza dell'esito della consultazione sulla tenuta dell'escutivo. "Il Pdl ha chiarito già da tempo di non considerare quella dei referendum una scadenza politica sulla quale impegnarsi come partito e tantomeno come maggioranza di governo. Di conseguenza il Pdl ha lasciato ai suoi dirigenti, militanti, iscritti piena libertà su tutti i piani" sottolinea in una nota il ministro della Giustizia e futuro segretario del Pdl, Angelino Alfano che chiedendo di non strumentalizzare il voto ricorda che il raggiungimento del quorum è dovuto anche alla partecipazione al voto dell'elettorato di centrodestra. "Per cui - osserva - da tutto ciò non si può trarre certamente le conseguenze del tutto improprie di cui parla l'On. Bersani".
"Gli italiani hanno votato su alcune precise questioni, e non erano certo chiamati a pronunciarsi pro o contro il governo", dice anche il portavoce del Pdl Daniele Capezzone. Quindi, osserva Capezzone, "chiunque brandisca questo esito referendario come un verdetto favorevole o contrario all'uno o all'altro schieramento politico fa un torto agli elettori, li inganna, e pretende di abusare delle loro decisioni".
In merito al raggiungimento del quorum è intervenuto anche il presidente del Consiglio. "L'alta affluenza nei referendum dimostra una volontà di partecipazione dei cittadini alle decisioni sul nostro futuro che non può essere ignorata": dice in una nota il premier Silvio Berlusconi. "Anche a quanti ritengono che il referendum non sia lo strumento più idoneo per affrontare questioni complesse, appare chiaro - sottolinea il presidente del Consiglio - che la volontà degli italiani è netta su tutti i temi della consultazione". "Il Governo e il Parlamento - aggiunge - hanno ora il dovere di accogliere pienamente il responso dei quattro referendum".
Più pessimista il giudizio del Ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli. "Alle Amministrative due settimane fa abbiamo preso la prima sberla, ora con il referendum è
arrivata la seconda sberla e non vorrei che quella di prendere sberle diventasse un'abitudine - ha commentato - per questo domenica andremo a Pontida per dire quello che Berlusconi dovtà portare in Aula il 22 giugno, visto che vorremmo evitare che, in quanto a sberle, si concretizzi il proverbio per cui non c'è il due senza il tre...".
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"Gli italiani hanno votato su alcune precise questioni, e non erano certo chiamati a pronunciarsi pro o contro il governo", dice anche il portavoce del Pdl Daniele Capezzone. Quindi, osserva Capezzone, "chiunque brandisca questo esito referendario come un verdetto favorevole o contrario all'uno o all'altro schieramento politico fa un torto agli elettori, li inganna, e pretende di abusare delle loro decisioni".
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Più pessimista il giudizio del Ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli. "Alle Amministrative due settimane fa abbiamo preso la prima sberla, ora con il referendum è
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