Maroni: "L'Ue dica sì ai visti oppure sospenda Schengen"
PoliticaIl ministro dell’Interno torna sulla polemica con l’Europa in merito alla circolazione dei migranti: “Non possono dire che non li vogliono, ci sono delle regole". Berlusconi: "Rimpatri? Puntiamo sull’effetto dissuasione attraverso le tv tunisine"
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"Gli immigrati possono circolare liberamente nell'area di Schengen con i permessi di soggiorno temporaneo che stiamo rilasciando" e se gli altri paesi europei, come Francia, Germania e Belgio, oppongono resistenza, allora "si deve sospendere Schengen. Ma la sospensione di Schengen sarebbe la fine dell'Europa". Ne è convinto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che dice un secco “no” a quella che definisce la "dimostrazione muscolare di Francia o Belgio. Non è che possono dire che non li vogliono, ci sono delle regole". Intanto, sul fronte migranti, va registrata una nuova tragedia dopo quella del 6 aprile: a Pantelleria un barcone con 250 persone a bordo è naufragato e due donne hanno perso la vita.
I tunisini arrivati nelle scorse settimane, spiega Maroni, "sono 20mila". Ma intanto si dice soddisfatto per l'accordo con la Tunisia "che stiamo applicando", sostiene, sul fronte dei rimpatri degli immigrati clandestini: "Una parte del problema che si sta risolvendo. A Lussemburgo sono stati votati i pattugliamenti congiunti: se avverrà, e spero che almeno su questo la Ue si darà una mossa, possiamo pensare di riuscire a chiudere i rubinetti".
Mentre, precisa Maroni, "il problema dei profughi c'è ma loro saranno accolti come è giusto fare". Si applicherà il piano previsto con le Regioni, "che hanno accettato tutti; piano che prevede una distribuzione equa in tutte le regioni". Il piano, aggiunge ancora Maroni, "è previsto per 50mila profughi: adesso stiamo circa a 5mila provenienti dalla Libia, ma non sappiamo quanto durerà la guerra".
Sul fronte del contrasto all'immigrazione clandestina, Maroni spiega ancora: "Sto lavorando h 24 per far sì che l'accordo con la Tunisia sia rispettato. Sono ottimista, i rubinetti sono quasi chiusi. Le operazioni stanno procedendo in modo soddisfacente, anche grazie alla visita di Barroso - sottolinea - noi ci occupiamo dei rimpatri, Frontex dei pattugliamenti". Continuano pure i voli per rimpatriare i tunisini, anche se "certo non sono felici di essere rimpatriati dopo aver speso 1.200 euro. Ma loro devono sapere che saranno tutti rimpatriati: oggi ci sono 7 voli in partenza". Quindi, continua, "questa parte dei rimpatri sta funzionando. Quello che deve migliorare e' la parte dei controlli delle coste".
Per quanto riguarda i rapporti con i ribelli libici, infine, Maroni si dice d'accordo con Umberto Bossi che invita alla cautela: "Condivido le affermazioni di Bossi al 200%".
Sull'emergenza sbarchi è intervenuto anche il presidente del Consiglio: "Abbiamo ribadito con Barroso che il governo si deve impegnare nel controllo delle coste e deve rispondere con la Marina militare alle indicazioni delle navi che noi abbiamo inviato: se intercettano barche con immigrati e le segnalano alla Marina militare tunisina, li deve riportare nel porto più vicino", ha detto Silvio Berlusconi che ha anche aggiunto: "Contiamo molto sulla dissuasione. Attraverso le principali televisoni tunisine facciamo sapere a tutti che da qui in avanti chi verra' in Italia sarà rimpatriato" (ASCOLTA LE PAROLE DEL PREMIER NEL VIDEO IN ALTO).
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I tunisini arrivati nelle scorse settimane, spiega Maroni, "sono 20mila". Ma intanto si dice soddisfatto per l'accordo con la Tunisia "che stiamo applicando", sostiene, sul fronte dei rimpatri degli immigrati clandestini: "Una parte del problema che si sta risolvendo. A Lussemburgo sono stati votati i pattugliamenti congiunti: se avverrà, e spero che almeno su questo la Ue si darà una mossa, possiamo pensare di riuscire a chiudere i rubinetti".
Mentre, precisa Maroni, "il problema dei profughi c'è ma loro saranno accolti come è giusto fare". Si applicherà il piano previsto con le Regioni, "che hanno accettato tutti; piano che prevede una distribuzione equa in tutte le regioni". Il piano, aggiunge ancora Maroni, "è previsto per 50mila profughi: adesso stiamo circa a 5mila provenienti dalla Libia, ma non sappiamo quanto durerà la guerra".
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