Maroni: "L'Ue dica sì ai visti oppure sospenda Schengen"

Politica
Roberto Maroni durante la visita in Tunisia dello scorso 5 aprile
epa02671048 Tunisian new Interior Minister Habib Essid (L) welcomes his Italian counterpart Roberto Maroni (R) upon his arrival in Tunis, Tunisia, 05 April 2011. European Commission President Jose Manuel Barroso on 05 April said he has called on Tunisia to help solve the migration crisis that has been building up on the European Union's southern borders. Some 22,000 people, most of them Tunisians have arrived in Italy and Malta since the outbreak of unrest in North Africa in January, prompting the two countries to appeal for EU assistance.  EPA/STR

Il ministro dell’Interno torna sulla polemica con l’Europa in merito alla circolazione dei migranti: “Non possono dire che non li vogliono, ci sono delle regole". Berlusconi: "Rimpatri? Puntiamo sull’effetto dissuasione attraverso le tv tunisine"

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"Gli immigrati possono circolare liberamente nell'area di Schengen con i permessi di soggiorno temporaneo che stiamo rilasciando" e se gli altri paesi europei, come Francia, Germania e Belgio, oppongono resistenza, allora "si deve sospendere Schengen. Ma la sospensione di Schengen sarebbe la fine dell'Europa". Ne è convinto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che dice un secco “no” a quella che definisce la "dimostrazione muscolare di Francia o Belgio. Non è che possono dire che non li vogliono, ci sono delle regole". Intanto, sul fronte migranti, va registrata una nuova tragedia dopo quella del 6 aprile: a Pantelleria un barcone con 250 persone a bordo è naufragato e due donne hanno perso la vita.

I tunisini arrivati nelle scorse settimane, spiega Maroni, "sono 20mila". Ma intanto si dice soddisfatto per l'accordo con la Tunisia "che stiamo applicando", sostiene, sul fronte dei rimpatri degli immigrati clandestini: "Una parte del problema che si sta risolvendo. A Lussemburgo sono stati votati i pattugliamenti congiunti: se avverrà, e spero che almeno su questo la Ue si darà una mossa, possiamo pensare di riuscire a chiudere i rubinetti".

Mentre, precisa Maroni, "il problema dei profughi c'è ma loro saranno accolti come è giusto fare". Si applicherà il piano previsto con le Regioni, "che hanno accettato tutti; piano che prevede una distribuzione equa in tutte le regioni". Il piano, aggiunge ancora Maroni, "è previsto per 50mila profughi: adesso stiamo circa a 5mila provenienti dalla Libia, ma non sappiamo quanto durerà la guerra".

Sul fronte del contrasto all'immigrazione clandestina, Maroni spiega ancora: "Sto lavorando h 24 per far sì che l'accordo con la Tunisia sia rispettato. Sono ottimista, i rubinetti sono quasi chiusi. Le operazioni stanno procedendo in modo soddisfacente, anche grazie alla visita di Barroso - sottolinea - noi ci occupiamo dei rimpatri, Frontex dei pattugliamenti". Continuano pure i voli per rimpatriare i tunisini, anche se "certo non sono felici di essere rimpatriati dopo aver speso 1.200 euro. Ma loro devono sapere che saranno tutti rimpatriati: oggi ci sono 7 voli in partenza". Quindi, continua, "questa parte dei rimpatri sta funzionando. Quello che deve migliorare e' la parte dei controlli delle coste".

Per quanto riguarda i rapporti con i ribelli libici, infine, Maroni si dice d'accordo con Umberto Bossi che invita alla cautela: "Condivido le affermazioni di Bossi al 200%".

Sull'emergenza sbarchi è intervenuto anche il presidente del Consiglio: "Abbiamo ribadito con Barroso che il governo si deve impegnare nel controllo delle coste e deve rispondere con la Marina militare alle indicazioni delle navi che noi abbiamo inviato: se intercettano barche con immigrati e le segnalano alla Marina militare tunisina, li deve riportare nel porto più vicino", ha detto Silvio Berlusconi che ha anche aggiunto: "Contiamo molto sulla dissuasione. Attraverso le principali televisoni tunisine facciamo sapere a tutti che da qui in avanti chi verra' in Italia sarà rimpatriato" (ASCOLTA LE PAROLE DEL PREMIER NEL VIDEO IN ALTO).

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