Migranti, Maroni: "L'Europa non ha spirito di solidarietà"
PoliticaIl ministro dell'Interno se la prende con l'Ue: "Si fa vanto di grandi principi, poi quando c'è bisogno di dimostrare, questo non avviene". Napolitano, da Budapest, chiede un "chiarimento su Schengen"
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Roberto Maroni è tornato a criticare l'atteggiamento dell'Unione Europea nella gestione dell'emergenza immigrati dopo le rivolte in Nord Africa. Bruxelles, sostiene il ministro, si dice solidale a parole ma non dimostra di esserlo quando ce n'è bisogno.
Poi, elogiando lo "spirito di solidarietà" dimostrato dalla Protezione Civile Italiana durante un incontro con i volontari della provincia di Bergamo, il ministro dell'Interno ha sostenuto che è proprio questo "spirito di pronto intervento verso chi è in difficoltà" quello che "manca un po' a livello europeo. L'Europa si fa vanto di grandi principi - ha attaccato - poi, quando c'è bisogno di dimostrare solidarietà, questo non avviene".
Maroni ribadisce: manca solidarietà da parte della Ue - Parlando a margine con i giornalisti, il ministro leghista non ha voluto rispondere alle domande riguardo alla posizione espressa dalla Germania, secondo la quale i permessi di soggiorno temporanei concessi dall'Italia rappresentano 'un attentato contro lo spirito di Schengen'. Maroni si è limitato a ribadire che lo spirito di solidarietà dimostrato dalla Protezione Civile italiana "manca in Europa" e dovrebbe esser più diffuso. In Italia c'è - ha insistito - ed è un esempio di come si gestiscono le emergenze, i momenti di difficoltà; cioè, con l'aiuto reciproco e la solidarietà. Tutto questo - ha concluso - non mi pare che sia molto diffuso in Europa: mi pare evidente".
Ai volontari della Protezione civile bergamasca, il ministro ha portato il "ringraziamento da parte del governo per quello che fanno quotidianamente, non solo nelle piccole e grandi calamità". Maroni ha elogiato, in particolar modo, le attività di soccorso prestate dai volontari lombardi in seguito al terremoto in Abruzzo di due anni fa. "La scossa vi fu alle 3.32 - ha ricordato - ed io alle 3.45 fui svegliato dal capo della Protezione civile che mi diceva che erano già partiti i primi uomini. Quello che mi impressionò in quel frangente - ha osservato - fu l'intervento ordinato e disciplinato dei volontari, perché il rischio era di affollarsi, creando più difficoltà".
L'appello di Napolitano - E una riflessione sul ruolo dell'Europa arriva anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (GUARDA IL VIDEO) che chiede che l'Unione "parli con una sola voce".
Da Budapest, nel corso della conferenza stampa finale nel vertice informale "Uniti per l'Europa", il capo dello Stato ha poi sottolineato la necessità di un chiarimento in Europa sull'interpretazione del tratto di Schengen. In materia di immigrazione "negli ultimi decenni sono state fissate molte direttive e molte linee guida, ma evidentemente un chiarimento è necessario".
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