Casini: "I piloti non possono parlare in tv"

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Il leader Udc invoca più serietà. Bersani, dopo le parole del premier su Gheddafi, parla di "indecorosa nostalgia". Il dibattito sulla missione approda in Aula: mercoledì 22 al Senato, giovedì 23 alla Camera

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Casini: i piloti non possono andare in tv - "A Berlusconi chiediamo di essere chiaro perché c'è troppa confusione. Deve venire in parlamento e spiegare la posizione del nostro Paese, ricordando a tutti gli italiani che noi siamo addolorati, ma non per Gheddafi, bensì per le migliaia di libici che sono caduti a causa di un tiranno".
A poche ore dalle frasi di Berlusconi, che si era detto addolorato per Gheddafi, Pierferdinando Casini commenta così la posizione italiana sulla guerra libica.
Il leader dell'Udc invoca poi "più serietà. Non esiste in nessun paese al mondo che i piloti dopo aver fatto una missione sui cieli libici facciano le dichiarazioni alla televisione spiegando ciò che hanno fatto. Solo in Italia possono capitare queste cose. Chi ha la responsabilità delle operazioni sta in televisione invece di stare dietro le scrivanie".

Di Pietro: "Il governo fa da paggetto" - Duro anche il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro: "Il governo Berlusconi - dice l'ex pm - dopo aver fatto da lustrascarpe prima a Mubarak poi a Ben Alì e ancora a Gheddafi fino a baciargli le mani, adesso sta facendo da paggetto a partner internazionali che stanno andando oltre la decisione dell'Onu".
Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani parla invece di "un'indecorosa nostalgia che aggiunge una nota di confusione e discredito nella posizione del governo italiano e appare illeggibile agli occhi dell'Europa e del mondo.

La missione entra nelle Aule del Parlamento -
L'impegno italiano nell'ambito dell'operazione Odissea all'alba e la questione della guida della missione sotto la Nato, auspicato tra gli altri dal presidente della Repubblica Napolitano, continuano intanto a tenere banco anche nel dibattito politico, alla vigilia dei passaggi che porteranno in parlamento la discussione.
Si parte dal Senato dove, mercoledì 23, l'Aula discuterà della situazione in Libia con l'informativa del ministro degli Esteri, Franco Frattini, cui seguirà un dibattito e, probabilmente, un voto sulle risoluzioni che saranno presentate. Il giorno dopo sarà il turno del dibattito in Aula alla Camera, con le medesime modalità.

L'opposizione chiede che sia Berlusconi a riferire - Ed è polemica su tali decisioni. Le opposizioni, a cominciare dal Pd, chiedono che sia il presidente del Consiglio a riferire. Posizione, questa, appoggiata a Montecitorio dallo stesso Gianfranco Fini.

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