In occasione dell'8 marzo arriva il monito del capo dello Stato che denuncia "un'immagine consumistica" che riduce le ragazze "da soggetto ad oggetto, propiziando comportamenti aggressivi". In Senato slitta l'accordo sulle quote rosa nei Cda. VIDEO
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Per raggiungere una parità sostanziale uomo-donna "è necessario incidere essenzialmente sulla cultura diffusa, sulla concezione del ruolo della donna, sugli squilibri persistenti e capillari nelle relazioni tra i generi, su un'immagine consumistica che la riduce da soggetto ad oggetto, propiziando comportamenti aggressivi che arrivano fino al delitto". Sono le parole utilizzate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per celebrare al Quirinale la Giornata internazionale della donna (GUARDA IL DISCORSO NEL VIDEO IN ALTO).
"Le donne italiane sono ancora lontane dall'aver conquistato la parità in molti campi", ha detto il capo dello Stato. Dal 1861, ha ricordato facendo un excursus storico, è stato fatto un lungo cammino, le donne hanno progressivamente conquistato spazio e diritti, "con una forte accelerazione nell'ultimo cinquantennio. Tuttavia il divario di genere risulta anche dai rapporti internazionali, nella rappresentanza politica, nei media, ancora in qualche carriera pubblica, nella conduzione delle imprese e si manifesta anche con strozzature di genere nell'accesso al mercato del lavoro. Ne soffrono - ha concluso Napolitano - le ragazze, le giovani in cerca di occupazione e ciò comporta il rischio che siano sacrificate energie e potenzialità. L'ho potuto vedere incontrando qualche giorno fa al Cern di Ginevra ricercatrici italiane che si fanno valere".
Tra le protagoniste dell'emancipazione femminile Napolitano ha ricordato "una ragazza come tante, Franca Viola che nel 1966 rifiutò di concedere il 'matrimonio riparatore' al giovane mafioso che l'aveva rapita e violentata. Il suo comportamento - ha detto il capo dello Stato - contribuì a determinare la revisione della norma e conferì alla parola onore il significato che deve avere: rispetto di sé, rispetto da parte degli altri".
Giorgio Napolitano ha chiamato gli uomini ad avvertire "il dovere di comportarsi come validi e solidali compagni delle donne che portano avanti la marcia verso la parità". "La parità di genere - ha spiegato - non riguarda solo le donne così come le battaglie per dare a tutti i cittadini una vita decorosa non riguardano solo i poveri, e le lotte per la libertà politica non sono un'esclusiva dei dissidenti, e quelle per la tolleranza non toccano solo le minoranze. Sono e devono essere cause comuni che coinvolgono chiunque assuma come propri i valori democratici".
Intanto in Commissione Finanze al Senato è slittato l'atteso accordo su un testo condiviso sulla legge che stabilisca la presenza di almeno un terzo delle donne nei Cda delle società quotate e delle società a partecipazione pubblica. La gradualità nell'arrivare all'obiettivo attraverso i rinnovi dei Consigli di amministrazione, il punto su cui è saltato l'accordo e sui cui il governo è irremovibile.
"Tutta la Commissione è d'accordo sulla soluzione che prevede in due rinnovi del Cda la realizzazione della quota di un terzo, mentre il governo, rappresentato dal sottosegretario Sonia Viale, non cede sulla richiesta di un'applicazione della quota di un terzo in tre rinnovi" ha riferito Maria Ida Germontani, di Futuro e libertà, relatrice del provvedimento.
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Giorgio Napolitano ha chiamato gli uomini ad avvertire "il dovere di comportarsi come validi e solidali compagni delle donne che portano avanti la marcia verso la parità". "La parità di genere - ha spiegato - non riguarda solo le donne così come le battaglie per dare a tutti i cittadini una vita decorosa non riguardano solo i poveri, e le lotte per la libertà politica non sono un'esclusiva dei dissidenti, e quelle per la tolleranza non toccano solo le minoranze. Sono e devono essere cause comuni che coinvolgono chiunque assuma come propri i valori democratici".
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