Bossi: "Spero che Berlusconi sappia nuotare nella palude"

Politica
Il leader del Carroccio Umberto Bossi
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Il leader del Carroccio interviene da Ponte di Legno: "Se fossimo andati a votare subito certi casini non sarebbero successi". E sul caso Battisti: "Se non c'è l'estradizione ci saranno ritorsioni e boicottaggi"

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Silvio Berlusconi "ha le idee molto chiare su quel che vuole" ed "è convinto di saper nuotare nella palude romana". Lo ha spiegato Umberto Bossi, conversando con i giornalisti a Ponte di Legno, dove si trova in vacanza con la famiglia. "Che la palude ci sia e che bisogna stare attenti a non cascarci dentro, questo è sicuro - ha proseguito il leader leghista - Berlusconi adesso ha capito bene: non è uno che fa accordi con chiunque. Certo se ha i numeri sta lì, il governo va avanti. Certo, prima o dopo in democrazia devi andare a votare" anche perché "non si può pensare che vada sempre come vuoi tu".  "A me non me ne frega niente di cambiare la legge elettorale", ha tagliato corto il leader leghista, il quale ha però subito chiarito che il suo partito è disposto a un dialogo con chi "si presenta con un progetto in mano". "Ho già mandato avanti Calderoli - ha spiegato - chi vuole sa già con chi parlare".

"Se fossimo andati al voto prima certi casini non sarebbero avvenuti - ha avvertito - e avremmo vinto alla grande, con voto popolare, e messo a tacere tutti". Nella telefonata di giovedì sera, Berlusconi - ha ribadito Bossi - gli ha assicurato di avere i numeri in Parlamento per andare avanti. "Berlusconi mi ha garantito che i voti ci sono. E fino ad ora, ogni volta che ha detto che i voti ci sono, poi alla fine ci sono stati". Il numero uno del Carroccio ha poi ribadito che, a suo giudizio, andare alle elezioni anticipate sarebbe stata "una possibilità ottima. Ho capito che il clima si sarebbe avvelenato". Bossi ha riferito di non aver concordato un incontro con il presidente del Consiglio prima della ripresa dei lavori parlamentari. "Siamo rimasti d'accordo che mi telefonerà l'ultimo giorno dell'anno per farmi gli auguri", ha detto.

Il Senatur è poi tornato a parlare del recente attacco a una sede della Lega Nord a Genomio, il comune in cui risiede. "Sono arrivato a casa subito dopo" la deflagrazione, ha raccontato ai giornalisti. "Meno male che non sono arrivato prima sennò veniva fuori un casino, una sparatoria" con la scorta. Bossi ha poi contestato la scritta "Antifa", comparsa vicino alla sede della Lega. "Noi fascisti? Fascisti sono proprio loro - ha attaccato -. E' gente che danneggia la sinistra. La sinistra democratica. La gente normale si spaventa. Non vuole avere niente a che fare con loro". Adesso, ha aggiunto, "e' un grosso caos, una confusione unica".

Sul caso di Cesare Battisti, poi, Umberto Bossi sostiene che il presidente brasiliano Lula "è uno di sinistra, quindi probabilmente non concederà l'estradizione di Cesare Battisti". E ciò potrebbe portare "a conseguenze sia per l'Italia sia per il Brasile, a delle ritorsioni o boicottaggi". Il governo italiano, ha aggiunto il numero uno del Carroccio, "è chiaro che è sotto la pressione dei parenti delle vittime". "Ma l'Italia e' un paese che ha una sua importanza - ha auspicato - ha amici forti e sarà ascoltato". "C'è un però - ha voluto precisare - tutto quello che avveniva in un certo momento storico è difficile da decontestualizzare. Era in un momento in cui il terrorismo era diffuso e ci si sentiva legittimati a sparare. Loro si sentivano in guerra".

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