Nel giorno in cui il Pd scende in piazza, anche il partito del premier si mobilita a sostegno del governo con una serie di gazebo allestiti in diverse città. Fini: “Il gruppo di Futuro e Libertà non si divide. Voteremo compatti la sfiducia”
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Nello stesso giorno in cui il Partito Democratico si dà appuntamento a Roma per chiedere che il governo se ne vada, il Popolo della Libertà organizza una serie di gazebo nelle principali città italiane per difendere l'operato dell'esecutivo. La mobilitazione della maggioranza è iniziata sabato mattina con un messaggio audio di Silvio Berlusconi sul sito dei Promotori della Libertà, in cui il premier si dice sicuro che martedì 14 dicembre riceverà la fiducia in Parlamento. "Non credo - dice il premier - che ci saranno tanti parlamentari così ingenui da accodarsi ai pifferai del cosiddetto terzo polo, a quei signori che con ambizioni personali smodate, largamente superiori ai consensi di cui dispongono, vorrebbero cambiare la legge elettorale, per rendere di fatto impossibile l'assegnazione del premio di maggioranza e diventare cos arbitri della situazione, scegliendo di allearsi poi con la sinistra per il governo".
Il partito di maggioranza ha preferito evitare possibili momenti di tensione con il concomitante corteo dell'opposizione e ha preferito evitare di organizzare gazebo a Roma. Anche Berlusconi ha preferito dedicare la giornata a Milano. Passeggiando per le vie del centro il premier ha spiegato che "con questa vicenda, con un certo numero di deputati che si staccano dalla maggioranza, non per ragioni politiche ma per ambizione personale, ci troveremo con una maggioranza che sono sicuro ci sarà, ma sarà meno ampia e sarà più difficile fare riforme".
Il premier si dice convinto che "ci saranno molti ripensamenti" tra i deputati di Futuro e Libertà. "Penso che lunedì chi è stato eletto sotto il simbolo del Popolo delle libertà e la scritta Berlusconi presidente - ha aggiunto - dovrebbe fare una riflessione profonda, se vale la pena di tradire il mandato degli elettori e di consegnare l'Italia a una crisi che sarebbe di nocumento a tutti".
La risposta di Fini non si è fatta attendere. "Una cosa è certa. Il gruppo di Futuro e Libertà non si divide - ha detto il presidente della Camera - Voteremo compatti la sfiducia sia alla Camera sia al Senato. Sono sicuro che non ci divideremo, perché ci sono deputati e senatori che hanno fatto una scelta collegata ad una certa idea del centrodestra, basata sulla volontà di migliorare le condizioni di vita del nostro Paese e di dare un contributo qualitativo alla nostra politica. Nessuno lo ha fatto per interesse. Per interesse si rimane altrove".
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