Raffaele Lombardo: "Non ho mai preso soldi dalla mafia"

Politica
Il governatore siciliano Raffaele Lombardo
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Il governatore siciliano, a proposito dell'inchiesta tra mafia e politica che lo riguarda, afferma: "Qualche mano di troppo l'ho stretta", ma "gli incontri che ho avuto con alcune persone sono stati casuali"

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"Non ho mai preso soldi dalla mafia per finanziare una campagna elettorale. La mafia i soldi li prende, non li dà". Esordisce così il presidente della regione Sicilia Raffaele Lombardo, nella conferenza stampa convocata a Palazzo d'Orleans per chiarire pubblicamente gli aspetti che lo riguardano dell'inchiesta antimafia "Iblis" della Dda di Catania.

"Qualche mano di troppo l'ho stretta" - Lombardo ammette che "qualche mano di troppo l'ho stretta", ma aggiunge: "gli incontri che ho avuto con alcune delle persone i cui nomi sono nell'inchiesta di Catania sono stati casuali e non voluti. Comunque tutti gli incontri che ho fatto sono stati di natura politica".
"In questa inchiesta - prosegue il governatore siciliano - ci sono capi di Cosa Nostra, loro adepti, c'è di tutto, ma il condannato è il presidente della Regione. Non c'è stata nessuna sentenza definitiva, la pubblica accusa ha detto che non c'è nessuna iniziativa processuale rispetto a intercettazioni, chiacchere, persone che chiacchierano. Questa sentenza non la emette la Cassazione, né la corte di appello, né la pubblica accusa, e però c'è un'informativa di polizia giudiziaria sulla cui base inizia un processo mediatico, su cui si impegnano i giornali e i mezzi di comunicazione, come il Tg1 che mi ha dedicato cinque servizi in 10 giorni, o i settimanali".

"Fuga di notizie di matrice poitica" - Spazio poi a un commento sulla fuga di notizie dell'inchiesta: "La Procura di Catania a proposito di questa vicenda si è espressa più volte, con documenti che sono nella disponibilità di tutti. Lo ha fatto il 29 marzo scorso allorché si lesse di questa indagine, con una nota in cui si ha affermato che la propalazione di queste notizie ha quasi sempre una matrice politica, pubblicazione determinata da interesse e contrapposizioni di natura politica".
"Quando si parlò - ha aggiunto - del mio possibile arresto sulla stampa la procura mi comunicò che non c'erano iniziative in tal senso né per me né per mio fratello e diramò un comunicato nel quale scrive che 'ogni riferimento riguardante il presidente e' stato vagliato con attenzione e non riteniamo idonea nessuna iniziativa processuale nei confronti del medesimo".

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