Nasce la "Lega" del Sud: "I terroni meglio dei polentoni"
PoliticaGianfranco Miccichè battezza a Palermo la Forza del Sud: "Il nuovo partito starà nel centrodestra e farà da contrappeso al Carroccio". E rivolto a Berlusconi: "Ti voglio un bene bestiale ma la nostra fedeltà non è infinita"
Doveva essere il giorno di Gianfranco Miccichè, e lo è stato. Il sottosegretario con cravatta e fazzoletto arancioni, ha battezzato il suo nuovo partito, "Forza del Sud", in un teatro gremito da duemila persone con i cappelli e le bandiere colorate e 16 anni dopo avere fondato in Sicilia Forza Italia, assieme a Marcello Dell'Utri, oggi grande assente.
Emozionato come non mai, tanto da rinunciare dopo pochi minuti al discorso scritto, Miccichè ha lanciato la sfida a Berlusconi: "Ti voglio un bene bestiale, ma la nostra fedeltà non è infinita. Devi cambiare lo stile di vita, ma soprattutto l'approccio politico; mettici nelle condizioni di stare con te o saremo contro di te".
Parole inequivocabili tanto da indurre il ministro Stefania Prestigiacomo, unico esponente del governo presente in sala (come "invitata", precisa una nota del suo ministero) a precisare: "So il grande affetto personale e la stima, quasi una venerazione, che nutre per il presidente Berlusconi. Pertanto qualche eccesso retorico può essere letto solo in chiave positiva e di sostegno nei confronti del premier". L'imbarazzo del ministro, che comunque indossava un foulard arancione di richiamo ai colori di Forza del Sud, è stato colto da quanti a conclusione dell'Assemblea del partito hanno fatto notare che è andata subito via, mentre il bagno di folla era tutto per Miccichè.
"Sono pazzo di questo partito, è un miracolo", ha ripetuto più volte il sottosegretario, mentre sfumava il brano 'Siamo Meridionali', del cantautore calabrese Mimmo Cavallo, scelto come inno del partito. "L'idea nacque durante un Consiglio dei ministri - ha ricordato - in una disputa tra me e i rappresentanti della Lega, Berlusconi scelse loro. Mi disse: "Gianfranco, loro sono un partito e tu no". Ecco oggi siamo un partito".
Ad ascoltarlo c'erano circa 600 amministratori locali giunti da ogni parte dell'isola e da altre regioni e i nove parlamentari nazionali, eletti in Sicilia, che hanno aderito a Fds "ma in atto - spiega il deputato Giacomo Terranova - non è previsto alcuno spostamento dai gruppi del Pdl".
Miccichè, dopo aver ascoltato i messaggi inviati da Umberto Scapagnini e Antonio Martino, ha spiegato che il partito starà nel centrodestra e farà da contrappeso alla Lega, mentre davanti a lui c'era un grande striscione con scritto "Miccichè anche Verona è con te". "Credo che i terroni siano meglio dei polentoni - ha detto dal palco, strappando applausi -. Noi abbiamo dietro la Magna Grecia, loro gli Unni. Loro hanno le paludi nebbiose, noi il sole e i colori". Quindi andando sui temi caldi dell'agenda politica, ha avvertito il governo: "Questo federalismo non ci piace, e sarà una delle prime battaglie su cui ci misureremo; proporremo delle modifiche, se rimane così come è non lo faremo passare".
Incalzato dai cronisti, ha sostenuto che "il Pdl ha ancora senso, perché è il primo partito in Italia e perché ha senso Berlusconi, mentre in Sicilia è scombinato". E a questo proposito ha teso la mano agli ex colleghi: "Sono disposto a farmi carico della ricostruzione del centrodestra in Sicilia, ragioniamo su una proposta per le prossime regionali". Al governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, invece, ha suggerito: "Chiamati i tuoi burocrati, non possono dire sempre di no a tutto: in Sicilia ci sono 13 miliardi bloccati, questi fondi potrebbero far aumentare il Pil di 3 punti e creare 35-38 mila nuovi posti di lavoro".
Ascolta "Siamo meridionali", l'inno della Forza del Sud
Emozionato come non mai, tanto da rinunciare dopo pochi minuti al discorso scritto, Miccichè ha lanciato la sfida a Berlusconi: "Ti voglio un bene bestiale, ma la nostra fedeltà non è infinita. Devi cambiare lo stile di vita, ma soprattutto l'approccio politico; mettici nelle condizioni di stare con te o saremo contro di te".
Parole inequivocabili tanto da indurre il ministro Stefania Prestigiacomo, unico esponente del governo presente in sala (come "invitata", precisa una nota del suo ministero) a precisare: "So il grande affetto personale e la stima, quasi una venerazione, che nutre per il presidente Berlusconi. Pertanto qualche eccesso retorico può essere letto solo in chiave positiva e di sostegno nei confronti del premier". L'imbarazzo del ministro, che comunque indossava un foulard arancione di richiamo ai colori di Forza del Sud, è stato colto da quanti a conclusione dell'Assemblea del partito hanno fatto notare che è andata subito via, mentre il bagno di folla era tutto per Miccichè.
"Sono pazzo di questo partito, è un miracolo", ha ripetuto più volte il sottosegretario, mentre sfumava il brano 'Siamo Meridionali', del cantautore calabrese Mimmo Cavallo, scelto come inno del partito. "L'idea nacque durante un Consiglio dei ministri - ha ricordato - in una disputa tra me e i rappresentanti della Lega, Berlusconi scelse loro. Mi disse: "Gianfranco, loro sono un partito e tu no". Ecco oggi siamo un partito".
Ad ascoltarlo c'erano circa 600 amministratori locali giunti da ogni parte dell'isola e da altre regioni e i nove parlamentari nazionali, eletti in Sicilia, che hanno aderito a Fds "ma in atto - spiega il deputato Giacomo Terranova - non è previsto alcuno spostamento dai gruppi del Pdl".
Miccichè, dopo aver ascoltato i messaggi inviati da Umberto Scapagnini e Antonio Martino, ha spiegato che il partito starà nel centrodestra e farà da contrappeso alla Lega, mentre davanti a lui c'era un grande striscione con scritto "Miccichè anche Verona è con te". "Credo che i terroni siano meglio dei polentoni - ha detto dal palco, strappando applausi -. Noi abbiamo dietro la Magna Grecia, loro gli Unni. Loro hanno le paludi nebbiose, noi il sole e i colori". Quindi andando sui temi caldi dell'agenda politica, ha avvertito il governo: "Questo federalismo non ci piace, e sarà una delle prime battaglie su cui ci misureremo; proporremo delle modifiche, se rimane così come è non lo faremo passare".
Incalzato dai cronisti, ha sostenuto che "il Pdl ha ancora senso, perché è il primo partito in Italia e perché ha senso Berlusconi, mentre in Sicilia è scombinato". E a questo proposito ha teso la mano agli ex colleghi: "Sono disposto a farmi carico della ricostruzione del centrodestra in Sicilia, ragioniamo su una proposta per le prossime regionali". Al governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, invece, ha suggerito: "Chiamati i tuoi burocrati, non possono dire sempre di no a tutto: in Sicilia ci sono 13 miliardi bloccati, questi fondi potrebbero far aumentare il Pil di 3 punti e creare 35-38 mila nuovi posti di lavoro".
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