Il lodo Alfano sarà retroattivo: votano sì anche i finiani

Politica
Gianfranco Fini con il ministro della Giustizia Angelino Alfano
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La commissione Affari costituzionali ha approvato l'emendamento in base al quale "possono essere sospesi anche i processi relativi a fatti antecedenti l'assunzione della carica". Insorge il Pd: "Faremo le barricate". Schifani: "Testo aperto a tutti"

Dopo una gestazione di cinque mesi, la commissione Affari costituzionali del Senato è entrata nel vivo del ddl costituzionale sull'immunità del presidente del Consiglio, il cosiddetto lodo Alfano , approvando uno degli emendamenti del relatore. 

A passare al primo esame è la norma secondo cui il parlamento può sospendere i processi nei confronti del presidente della Repubblica e del premier anche relativi a fatti precedenti l'assunzione della carica. La norma, che fornirebbe a Silvio Berlusconi uno scudo contro i suoi processi finché rimarrà in carica, rientra nel pacchetto degli emendamenti presentati dal relatore Carlo Vizzini del Pdl, che è anche il presidente della commissione, dopo una lunga trattativa con i finiani. L'emendamento è passato con 13 voti a favore: Pdl, Lega Nord, l'unico senatore di Futuro e Libertà presente in commissione, Maurizio Saia, e il senatore dell'Mpa. Contraria l'opposizione. 

"La posizione di Fli l'ha espressa Saia al Senato e noi ci riconosciamo in quella linea. Alla Camera non ci saranno diverse valutazioni", ha commentato il finiano Adolfo Urso. E' stato lo stesso leader di Futuro e libertà, il presidente della Camera Gianfranco Fini, a dire che il suo gruppo avrebbe votato una legge costituzionale sull'immunità al premier Silvio Berlusconi, ma non altri disegni di legge penalizzanti per magistrati e cittadini. 

Il ddl è stato presentato al Senato a firma dei capigruppo di Pdl e Lega Nord nel maggio scorso. Per diventare legge, il lodo Alfano costituzionale - una versione riveduta e corretta della legge ordinaria che portava la firma del Guardasigilli Angelino Alfano e che è stata bocciata dalla Corte costituzionale - avrà bisogno di quattro approvazioni, due per ogni ramo del parlamento, del medesimo testo. E' una procedura più lunga e complessa proprio perché la legge contiene norme che avranno un valore pari a quelle della Costituzione.

Fonti della maggioranza stimano un tempo non inferiore a sei mesi per l'approvazione, ma se questa avvenisse con una maggioranza inferiore ai due terzi dei parlamentari, la legge potrebbe essere sottoposta a referendum popolare. Il premier gode attualmente di una sospensione dei tre processi in cui è già imputato a Milano - due in fase di dibattimento e uno in udienza preliminare - per effetto della legge sul legittimo impedimento, ma la Consulta si riunirà il 14 dicembre per decidere sulla sua costituzionalità e, se l'annullasse, Berlusconi non avrebbe alcuno scudo giudiziario fino all'approvazione del nuovo lodo Alfano.

"Viaggiamo ai limiti dell'assurdo. Credo che sia indecoroso e vergognoso pensare di procedere alla soluzione per via parlamentare e costituzionale". Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani attacca la norma. "Faremo barricate con tutte le forze che abbiamo", ha aggiunto Bersani.

Negativo anche il commento del leader dell'Idv Antonio Di Pietro: "Dall'incontro tra Alfano e Fini non mi aspetto più niente perché è stato smascherato anche il finto ritorno alla legalità di Fli che al primo passaggio vero si è autosmascherato andando ad appoggiare una norma che garantisce l'impunità al premier". "Siamo alla caduta - afferma Di Pietro - della democrazia e dello stato di diritto. Facciamo un ultimo appello a Fini perché in Aula dica ai suoi parlamentari di non cedere al ricatto". In ogni caso, garantisce il leader Idv, "saranno i cittadini ad assumersi la responsabilità di decidere se intendono vivere in un paese democratico o in un regime perché l'Idv ha raccolto milioni di firme per il referendum confermativo".

Ascolta le reazioni del segretario del Pd Pierluigi Bersani e del leader dell'Idv Antonio Di Pietro.



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