L'ex presidente della Camera parla a SkyTG24 di Europa, Costituzione e sinistra moderna: "Oggi in Italia il Parlamento conta zero". E su Vendola: "È una promessa per il Paese. Per la sinistra il Pd non è la soluzione al problema, ma il problema"
"La stagione delle democrazia in Europa è finita. Siamo abituati a considerare la democrazia come un fatto permanente, in realtà è una merce rara: c'è stata poche volte nella storia e in pochi luoghi, l'Europa è uno di questi. Penso che oggi non siamo più in un governo democratico, ma siamo in un governo oligarchico, cioè in cui sono in pochi a decidere". Fausto Bertinotti interviene a "Un caffè con..." e affronta argomenti universali ma attuali della politica, dalla Costituzione all'Europa alla democrazia.
Un processo irreversibile quello della fine delle democrazia, a meno che, spiega Bertinotti, non si verifichi un insieme di tanti atti di volontà, come le milioni di firme raccolte per cambiare una legge, le manifestazioni di piazza, le forme di resistenza, i movimenti ecologisti. Tutti fenomeni che però per essere influenti hanno bisogno di una sinistra protagonista, che oggi manca in Europa.
"La dittatura non è fatta solo di colonnelli e fascismo - continua l'ex presidente della Camera -, c'è anche la dittatura mediatica, c'è il potere oligarchico che prende ad esempio tutte le decisioni economiche a livello europeo, c'è il fatto che tra il Parlamento e il governo oggi in Italia il Parlamento conta zero. Tutti fatti che rendono attuali le preoccupazioni dei costituenti: la divisione dei poteri e l'idea della democrazia come uguaglianza".
Il Pd e la sinistra? "In Europa il problema è la rinascita di un'unica sinistra - sottolinea Bertinotti -, se sono due finiscono per essere entrambe impotenti di fronte e una società che regredisce. E in Italia potrei dire che per la sinistra il Pd non è la soluzione del problema ma è il problema". Infine la lode a Vendola: " Interpreta un'idea nuova della politica, è una promessa per il Paese".
Un processo irreversibile quello della fine delle democrazia, a meno che, spiega Bertinotti, non si verifichi un insieme di tanti atti di volontà, come le milioni di firme raccolte per cambiare una legge, le manifestazioni di piazza, le forme di resistenza, i movimenti ecologisti. Tutti fenomeni che però per essere influenti hanno bisogno di una sinistra protagonista, che oggi manca in Europa.
"La dittatura non è fatta solo di colonnelli e fascismo - continua l'ex presidente della Camera -, c'è anche la dittatura mediatica, c'è il potere oligarchico che prende ad esempio tutte le decisioni economiche a livello europeo, c'è il fatto che tra il Parlamento e il governo oggi in Italia il Parlamento conta zero. Tutti fatti che rendono attuali le preoccupazioni dei costituenti: la divisione dei poteri e l'idea della democrazia come uguaglianza".
Il Pd e la sinistra? "In Europa il problema è la rinascita di un'unica sinistra - sottolinea Bertinotti -, se sono due finiscono per essere entrambe impotenti di fronte e una società che regredisce. E in Italia potrei dire che per la sinistra il Pd non è la soluzione del problema ma è il problema". Infine la lode a Vendola: " Interpreta un'idea nuova della politica, è una promessa per il Paese".