Il ministro per le Riforme parla di infiltrazioni criminali in Brianza. Poi cita un episodio accaduto in Calabria: "Volevamo aprire una sede del partito e dopo due giorni si è presentato un mafioso". Protesta Garavini (Pd): "Perché non ha denunciato?"
Blitz contro la 'ndrangheta al Nord: guarda i video
Mentre il ministro dell'Interno Roberto Maroni parla a Palermo della lotta alla mafia e dei risultati raggiunti, da Ponte di legno Umberto Bossi lancia l'allarme sulle infiltrazioni anche al Nord e nella politica.
"Al Sud è difficile andare - ha detto chiacchierando in nottata -. Ho dato la concessione per aprire una sede della Lega in Calabria e due giorni dopo c'era uno della 'ndrangheta". Secondo il ministro delle Riforme la lotta alla criminalità organizzata non deve essere concentrata solo nel Mezzogiorno: "Si infiltrano da tutte le parti - ha detto -. La Brianza ha molte infiltrazioni, perché c'è la possibilita' di costruire...". Infiltrazioni anche in politica ma "non nella Lega. Io li tengo fuori dalla porta".
Sul consigliere regionale della Lombardia Angelo Ciocca il cui nome è apparso nella maxi inchiesta sulla 'ndrangheta che ha portato all'arresto di oltre 300 persone, buona parte al Nord, Bossi ha gettato acqua sul fuoco e ha sottolineato che buttare fuori qualcuno che non è nemmeno indagato sarebbe come "una condanna a morte".
"Non fa l'assessore. E' lì bloccato - ha concluso -. La magistratura seguirà il suo corso. Se lo butto fuori è condannato anche se innocente".
Le parole del ministro hanno scuscitato subito la reazione dell'opposizione. "La denuncia di Bossi è particolarmente grave: lo è ancora di più se il Ministro non ha presentato una denuncia precisa su chi ha tentato di infiltrarsi." Lo afferma Laura Garavini, capogruppo del Pd nella commissione parlamentare Antimafia: "Non si può chiedere ai semplici cittadini di denunciare chi chiede il racket e poi non dare il buon esempio facendo nomi e cognomi degli 'ndranghetisti che si sarebbero presentati alla Lega. A meno questa non sia una sparata per coprire il maldestro tentativo di minimizzare il ruolo del consigliere regionale lombardo Coccia ed il grave imbarazzo di Bossi per i suoi rapporti con personaggi che rappresentano la 'ndrangheta al Nord".
Mentre il ministro dell'Interno Roberto Maroni parla a Palermo della lotta alla mafia e dei risultati raggiunti, da Ponte di legno Umberto Bossi lancia l'allarme sulle infiltrazioni anche al Nord e nella politica.
"Al Sud è difficile andare - ha detto chiacchierando in nottata -. Ho dato la concessione per aprire una sede della Lega in Calabria e due giorni dopo c'era uno della 'ndrangheta". Secondo il ministro delle Riforme la lotta alla criminalità organizzata non deve essere concentrata solo nel Mezzogiorno: "Si infiltrano da tutte le parti - ha detto -. La Brianza ha molte infiltrazioni, perché c'è la possibilita' di costruire...". Infiltrazioni anche in politica ma "non nella Lega. Io li tengo fuori dalla porta".
Sul consigliere regionale della Lombardia Angelo Ciocca il cui nome è apparso nella maxi inchiesta sulla 'ndrangheta che ha portato all'arresto di oltre 300 persone, buona parte al Nord, Bossi ha gettato acqua sul fuoco e ha sottolineato che buttare fuori qualcuno che non è nemmeno indagato sarebbe come "una condanna a morte".
"Non fa l'assessore. E' lì bloccato - ha concluso -. La magistratura seguirà il suo corso. Se lo butto fuori è condannato anche se innocente".
Le parole del ministro hanno scuscitato subito la reazione dell'opposizione. "La denuncia di Bossi è particolarmente grave: lo è ancora di più se il Ministro non ha presentato una denuncia precisa su chi ha tentato di infiltrarsi." Lo afferma Laura Garavini, capogruppo del Pd nella commissione parlamentare Antimafia: "Non si può chiedere ai semplici cittadini di denunciare chi chiede il racket e poi non dare il buon esempio facendo nomi e cognomi degli 'ndranghetisti che si sarebbero presentati alla Lega. A meno questa non sia una sparata per coprire il maldestro tentativo di minimizzare il ruolo del consigliere regionale lombardo Coccia ed il grave imbarazzo di Bossi per i suoi rapporti con personaggi che rappresentano la 'ndrangheta al Nord".