La Russa: a fine anno avremo 4.000 soldati in Afghanistan

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Informativa a Montecitorio del ministro della Difesa. Casini polemizza con Di Pietro: c'è chi vuole lucrare sulle disgrazie per qualche voto in più. Per Idv: questa non è più una missione di pace è una guerra. VIDEO

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Il "vile attentato" contro i militari italiani "rafforza il convincimento di mantenere saldo il nostro impegno in Afghanistan" e "non mette certo in discussione il piano approvato dal Governo e dal Parlamento" che prevede un incremento di 1.000 soldati a partire da giugno, portando il contingente a "raggiungere quasi 4.000 unita' entro la fine dell'anno". Parole del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che oggi ha riferito alla Camera e al Senato.

Il ministro - secondo cui i talebani non sono più forti e proprio per questo reagiscono "in modo subdolo" - sottolinea che "la strada non è in discesa, ma dice di credere alla tempistica che prevede l'inizio del ritiro nel 2011 e fissa al  2013 la data in cui gli afgani sapranno cavarsela da soli.

Sul fronte interno, poi, non si è risparmiato dal dare una stoccata all'Idv che dopo l'attentato di lunedì aveva chiesto il ritiro del contingente: "Chi oggi parla in maniera strumentale di un'azione nostra che va bloccata non fa altro che dare la mano, oggettivamente e forse inconsapevolmente, ai terroristi".
Con Di Pietro polemizza apertamente il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini: "Non bisogna dare sponda a sentimenti antinazionali solo per qualche voto in più", afferma. Immediata la replica dell'Idv: "Respingiamo al mittente - sottolinea Fabio Evangelisti - le accuse di ipocrisia lanciate da Casini. La nostra missione in Afghanistan non e' piu' una missione di pace, ma si sta combattendo una guerra guerreggiata tra opposte fazioni". E Belisario, al Senato, replica invece al ministro: "guerrafondaio da 4 soldi. Lui incita al terrorismo".

Chi non mette in discussione la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali è il Pd che, con Alessandro Maran, intervenuto in Aula a Montecitorio, sottolinea che questa "continua a costituire uno dei pilastri della politica estera dell'Italia". Ma "dopo il cordoglio - aggiunge - bisogna discutere e riflettere" perché "le vicende di queste ore la dicono lunga sulle difficoltà e sul deterioramento della situazione in Afghanistan".


Ignazio La Russa parla alla Camera. Tutto l'intervento:


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