Appalti e inchieste, Toscana al voto tra mille guai
PoliticaLa campagna elettorale per l’elezione del nuovo presidente della Regione sembra "arrampicarsi" sui fascicoli aperti dalle Procure. Tante le inchieste partorite negli ultimi mesi: la più grande quella che ha portato all’arresto di Angelo Balducci
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di Nadia Francalacci
Appalti e grandi opere a “colpi di favori”. La campagna elettorale 2010 per l’elezione del nuovo presidente della Regione Toscana, sembra ‘arrampicarsi’ sui fascicoli aperti dalle Procure per corruzione, abuso d’ufficio, concussione e peculato. Il territorio toscano infatti è un coacervo di gare d’appalto “fasulle” (o presunte tali) che coinvolgono gli amministratori locali: Firenze, Campi Bisenzio, Montespertoli, Barberino del Mugello, Campagnatico, Monticchiello. L’ultima maxi inchiesta partita dal capoluogo toscano, nata proprio nel corso di una serie di intercettazioni telefoniche sulla realizzazione nell’area urbanistica di Castello (Firenze) della Scuola Marescialli dei carabinieri, è quella che ha travolto il capo del Dipartimento della protezione civile, Guido Bertolaso e che ha portato in carcere il presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Angelo Balducci
Nelle telefonate intercettate si parlava non solo dell’immenso edificio che doveva ospitare la Scuola dei sottufficiali dell’Arma, ma anche di spartizioni di appalti per il G8 alla Maddalena, Mondiali di nuoto a Roma e i 150 anni dell’Unità d’Italia. In meno di un anno in Toscana sono stati arrestati ed indagati oltre un centinaio di persone tra assessori regionali e comunali, sindaci, consiglieri e amministratori di società pubbliche, per la maggior parte targati Pd. Dalle intercettazioni raccolte da Guardia di Finanza e dal Ros dei Carabinieri emergerebbe una gestione stravagante e lobbista del settore urbanistico.
Il caso Barberino del Mugello è un esempio. Nel comune dell’hinterland fiorentino interessato da grandi lavori come la variante di valico e la terza corsia dell’autostrada del Sole, le indagini hanno portato alla luce appalti pilotati e favori tra amministratori ed imprenditori edili per la lottizzazione di terreni e discariche, per lo spostamento di un casello autostradale, l’ampliamento dell’outlet e per la costruzione e ristrutturazione di Sottocastello: 17 indagati tra cui l’assessore regionale alla cultura e al commercio, Paolo Cocchi, il consigliere regionale Gianluca Parrini, l’ex assessore comunale al commercio, Daniele Giovannini. Coinvolti anche il geologo della Regione e l’architetto della Provincia.
La situazione non migliora a Montespertoli, comune con 13 mila abitanti, dove i permessi edilizi sarebbero stati concessi in cambio di mazzette; assieme ai due arrestati(un dirigente e un dipendente) nel registro degli indagati per abuso d’ufficio, c’è anche il sindaco Pd, Antonella Chiavacci e l’intera giunta comunale. Ma il ciclone d’inchieste sulla gestione frivola del settore urbanistico non coinvolge solo amministratori del Pd. A Campagnatico, Grosseto è finito in carcere con l’accusa di corruzione, l’ex sindaco e consigliere comunale Pdl, Elismo Pesucci. Con lui sono state indagate altre 23 persone nel corso delle indagini su due mega appalti pubblici: il recupero idrogeologico della cinta muraria e la costruzione di villette nell’area di Arcille.
di Nadia Francalacci
Appalti e grandi opere a “colpi di favori”. La campagna elettorale 2010 per l’elezione del nuovo presidente della Regione Toscana, sembra ‘arrampicarsi’ sui fascicoli aperti dalle Procure per corruzione, abuso d’ufficio, concussione e peculato. Il territorio toscano infatti è un coacervo di gare d’appalto “fasulle” (o presunte tali) che coinvolgono gli amministratori locali: Firenze, Campi Bisenzio, Montespertoli, Barberino del Mugello, Campagnatico, Monticchiello. L’ultima maxi inchiesta partita dal capoluogo toscano, nata proprio nel corso di una serie di intercettazioni telefoniche sulla realizzazione nell’area urbanistica di Castello (Firenze) della Scuola Marescialli dei carabinieri, è quella che ha travolto il capo del Dipartimento della protezione civile, Guido Bertolaso e che ha portato in carcere il presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Angelo Balducci
Nelle telefonate intercettate si parlava non solo dell’immenso edificio che doveva ospitare la Scuola dei sottufficiali dell’Arma, ma anche di spartizioni di appalti per il G8 alla Maddalena, Mondiali di nuoto a Roma e i 150 anni dell’Unità d’Italia. In meno di un anno in Toscana sono stati arrestati ed indagati oltre un centinaio di persone tra assessori regionali e comunali, sindaci, consiglieri e amministratori di società pubbliche, per la maggior parte targati Pd. Dalle intercettazioni raccolte da Guardia di Finanza e dal Ros dei Carabinieri emergerebbe una gestione stravagante e lobbista del settore urbanistico.
Il caso Barberino del Mugello è un esempio. Nel comune dell’hinterland fiorentino interessato da grandi lavori come la variante di valico e la terza corsia dell’autostrada del Sole, le indagini hanno portato alla luce appalti pilotati e favori tra amministratori ed imprenditori edili per la lottizzazione di terreni e discariche, per lo spostamento di un casello autostradale, l’ampliamento dell’outlet e per la costruzione e ristrutturazione di Sottocastello: 17 indagati tra cui l’assessore regionale alla cultura e al commercio, Paolo Cocchi, il consigliere regionale Gianluca Parrini, l’ex assessore comunale al commercio, Daniele Giovannini. Coinvolti anche il geologo della Regione e l’architetto della Provincia.
La situazione non migliora a Montespertoli, comune con 13 mila abitanti, dove i permessi edilizi sarebbero stati concessi in cambio di mazzette; assieme ai due arrestati(un dirigente e un dipendente) nel registro degli indagati per abuso d’ufficio, c’è anche il sindaco Pd, Antonella Chiavacci e l’intera giunta comunale. Ma il ciclone d’inchieste sulla gestione frivola del settore urbanistico non coinvolge solo amministratori del Pd. A Campagnatico, Grosseto è finito in carcere con l’accusa di corruzione, l’ex sindaco e consigliere comunale Pdl, Elismo Pesucci. Con lui sono state indagate altre 23 persone nel corso delle indagini su due mega appalti pubblici: il recupero idrogeologico della cinta muraria e la costruzione di villette nell’area di Arcille.