Berlusconi: Napolitano pensi a uso politico della giustizia

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Silvio Berlusconi
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Il premier ha poi spiegato: "mai pensato a elezioni". E sulla Costituzione: "è una legge vecchia di molti decenni, la cambieremo". Fini risponde: "nel Capo dello Stato si devono riconoscere tutti gli italiani". Napolitano: "Uscire da scontro esasperato"

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Lo dice "con chiarezza", il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: "non ho mai pensato, nemmeno una volta, a elezioni anticipate". Al terminedel vertice Ue che ha deciso gli stanziamenti europei per il sostegno ai paesi poveri nella lotta ai cambiamenti climatici, Berlusconi risponde alle domande dei giornalisti prima di lasciare il palazzo del Consiglio europeo per un giro nei mercatini d'antiquariato della capitale belga, come ormai sua abitudine. A pranzo sara' invece con gli europarlamentari italiani del Ppe. "Il governo - ha sottolineato il premier - portera' a termine la legislatura secondo quanto hanno deciso gli italiani assegnandogli la fiducia e la responsabilita' di governo per 5 anni". Quanto all'acceso clima politico, "non dipende da noi - ha commentato - noi lavoriamo con grande passione, slancio e concretezza mentre gli altri invece attaccano, discreditano, minacciano".

E sulla costituzione "Tutti hanno ammesso che la costituzione presenta dei punti da cambiare, avevamo fatto una comissione bicamerale e ora ci si meraviglia se i tempi impongono un cambiamento ad una legge ormai vecchia di decenni. Cambierermo la costituzione secondo i passaggi secondo i  previsti dalla costituzione stesso. Io sono la persona più aperta agli accordi, ma quando leggo le parole del capo dell0'opposizione cadono le braccia. Noi le riforme le porteremo avanti comunque, meglio se con l'opposizione."

Gianfranco Fini, parlando nella sala comunale di Vibo Valentia, ha indirettamente risposto alle parole del premier "Nel Capo dello Stato si devono riconoscere tutti gli italiani". "Finita la competizione elettorale, reso merito a chi ha vinto e a chi è stato sconfitto, si ponga fine - ha aggiunto - alla quotidiana propaganda, al clima di derby permanente e si lavori per il bene comune, fermo il ruolo di garanzia che hanno talune cariche".

Fini ha ribadito che c'è differenza tra nemici e avversari ed ha affermato che "gli avversari sanno che c'ùè un arbitro che è imparziale anche quando sbaglia". Poi ha sottolineato che "il primo dovere di chi rappresenta le istituzioni è di avere a cuore l'interesse generale". "E non lo dico per un malinteso buonismo", ha concluso.

A fine giornata Giorgio Napolitano, rispondendo al saluto di Francesco Rutelli, ha auspicato l'uscita del paese da una contrapposizione politica esasperata.


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