Il presidente della Camera a Rimini inaugura il primo salone della Giustizia: "L''indipendenza della magistratura dal potere esecutivo rappresenta la vera garanzia per la tenuta dell'ordinamento democratico"
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, inaugura il salone della giustizia di Rimini e subito premette che "l'indipendenza della magistratura dal potere esecutivo rappresenta la vera garanzia per la tenuta dell'ordinamento democratico".
C'è però da fare un forte lavoro di riforma, che deve partire "da un ampio confronto parlamentare tra le forze politiche e tutti gli operatori del settore", ma che dovrà anche derivare "da lucide e ponderate valutazioni delle patologie strutturali del sistema giudiziario".
Due le riforme che il presidente della Camera indica come necessarie. "E' auspicabile - dice Fini sul processo civile - che, oltre alla semplificazione delle varie fasi del processo, compresa quella istruttoria, si giunga ad un'autentica riforma che potenzi anche gli istituti di risoluzione alternativa delle controversie in materia di diritti disponibili". Con riferimento al settore penale, invece, per Fini "è auspicabile che la doverosa attuazione del principio costituzionale dell'obbligatorietà dell'azione penale, posto a garanzia dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, non sia, come avviene adesso, praticamente affidata alla discrezionalità dei pubblici ministeri nella scelta quotidiana della miriade di reati da perseguire, bensì si concentri sulle fattispecie delittuose che destano maggior allarme sociale e che è utile prevenire e contrastare, trasformando un'ampia serie di fattispecie minori in illeciti amministrativi". Da qui, Fini sottolinea "l'esigenza di procedere ad un'attenta opera di individuazione dei reati che è necessario depenalizzare".
Guarda anche:
Fini, imparzialità non è rinuncia alle opinioni. IL VIDEO DEL FUORIONDA
Berlusconi sul caso Fini: "Vado a Panama"
Fini a SKY TG24: presto legge su processo breve
C'è però da fare un forte lavoro di riforma, che deve partire "da un ampio confronto parlamentare tra le forze politiche e tutti gli operatori del settore", ma che dovrà anche derivare "da lucide e ponderate valutazioni delle patologie strutturali del sistema giudiziario".
Due le riforme che il presidente della Camera indica come necessarie. "E' auspicabile - dice Fini sul processo civile - che, oltre alla semplificazione delle varie fasi del processo, compresa quella istruttoria, si giunga ad un'autentica riforma che potenzi anche gli istituti di risoluzione alternativa delle controversie in materia di diritti disponibili". Con riferimento al settore penale, invece, per Fini "è auspicabile che la doverosa attuazione del principio costituzionale dell'obbligatorietà dell'azione penale, posto a garanzia dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, non sia, come avviene adesso, praticamente affidata alla discrezionalità dei pubblici ministeri nella scelta quotidiana della miriade di reati da perseguire, bensì si concentri sulle fattispecie delittuose che destano maggior allarme sociale e che è utile prevenire e contrastare, trasformando un'ampia serie di fattispecie minori in illeciti amministrativi". Da qui, Fini sottolinea "l'esigenza di procedere ad un'attenta opera di individuazione dei reati che è necessario depenalizzare".
Guarda anche:
Fini, imparzialità non è rinuncia alle opinioni. IL VIDEO DEL FUORIONDA
Berlusconi sul caso Fini: "Vado a Panama"
Fini a SKY TG24: presto legge su processo breve