Fini a SKY TG24: "No alla prescrizione breve"

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Il presidente della Camera intervistato da Emilio Carelli subito dopo l'incontro con il premier Silvio Berlusconi: "In arrivo il ddl che ridurrà la durata dei processi". E ancora: "L'immunità parlamentare? Se ne può parlare, ma non sia impunità"

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Sarà presentato nei prossimi giorni un ddl di iniziativa parlamentare che preveda il processo breve,
entro sei anni, unicamente per gli incensurati. E' l'accordo raggiunto da Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini nel corso dell'incontro alla Camera, come ha riferito il presidente della Camera intervistato dal direttore di SKY TG24 Emilio Carelli
"Si è ragionato - ha spiegato Fini - sulla possibilità di presentare un ddl per definire tempi certi entro cui si deve svolgere il processo nei suoi 3 gradi. Nei prossimi giorni sarà presentato e sarà relativo alla definizione dei tempi del processo unicamente per gli incensurati". Il tempo massimo sarà "entro sei anni".
Il presidente della Camera ha poi affermato che la prescrizione breve "non è praticabile, perché danneggerebbe i cittadini". Fini ha riferito che anche il premier non ha intenzione di sostenere un provvedimento di legge che abbia questa finalità.

Nella Finanziaria 2010 sono in arrivo più soldi per la giustizia. "Io e il premier siamo concordi nel dire che il primo dovere è mettere a disposizione degli operatori del diritto, magistrati, cancellieri, ecc. cospicue risorse finanziarie perché in molti casi la lentezza dei processi deriva dal forte disagio economico dei tribunali", ha detto il presidente dalla Camera.

E ancora: "Discutere dell'opportunità di reintrodurre l'immunità per i parlamentari italiani non è una ipotesi che deve destare scandalo" ma è "chiaro che non può essere una sorta di impunità".
"Abbiamo in Italia un assetto di tipo legislativo di tipo originale - spiega Fini - perché mentre i parlamentari nazionali non godono dell'immunità, i parlamentari europei ne usufruiscono in quanto l'Unione europea ha deciso diversamente. Si tratta di garantire che ci sia per il potere legislativo la possibilità prevista dalla Costituzione di agire in autonomia senza però limitare il diritto del potere giudiziario di indagare liberamente".

La questione della candidature del centro destra alle regionali della prossima primavera verrà invece  affrontata in un'apposita riunione insieme a Umberto Bossi. Lo ha puntualizzato il presidente della Camera Gianfranco Fini.
Quanto alla candidatura di Nicola Cosentino alla guida della regione Campania non credo "sia più nel novero delle cose possibili", ha detto Fini. Con la richiesta di arresto per Nicola Cosentino, ha aggiunto Fini, "i magistrati si sono assunti la responsabilità di chiedere questo provvedimento. Ora è indispensabile garantire ai magistrati il diritto-dovere di indagare e al cittadino indagato il diritto di vedere proclamata la verità nel corso del dibattimento giudiziario".

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