Il capo dello Stato risponde alla lettera dell'Associazione Nazionale Magistrati indirizzatagli e resa pubblica lo scorso 16 ottobre: sono e sarà il garante dell'autonomia dei magistrati. E aggiunge: Dopo l'attacco a Mesiano torni il confronto".
E' un passaggio della lettera del capo dello Stato all' Associazione nazionale magistrati è infatti una risposta all'appello "quale massimo garante delle istituzioni dello Stato" che 20 giorni fa gli aveva rivolto il presidente del sindacato delle toghe Luca Palamara, dopo la "denigrazione mediatica" di cui era stato oggetto il giudice milanese Raimondo Mesiano per la condanna della Fininvest a risarcire 750 milioni di euro alla Cir per il Lodo Mondadori.
Un'occasione anche per esprimere la forte preoccupazione dei magistrati per "la grave tensione che coinvolge le istituzioni del Paese e rischia di alterare l'equilibrio tra i poteri dello Stato". "Se, per un verso, la recente decisione della Corte Costituzionale è stata l'occasione per rinnovare gli attacchi e le invettive nei confronti della magistratura e di singoli giudici - aveva scritto Palamara - è davvero incredibile assistere ad una inedita opera di denigrazione mediatica di un magistrato. Il telegiornale del mattino di 'Canale 5' ha pedinato il giudice Mesiano, riprendendolo abusivamente nelle sue occupazioni quotidiane e definendo 'stravaganti' i suoi comportamenti; il quotidiano 'il Giornale' ha pubblicato un articolo nel quale riporta il racconto di un anonimo avvocato, che avrebbe carpito in un ristorante alcune frasi del giudice Mesiano di commento ai risultati delle elezioni del 2006". "Non crediamo che esistano precedenti simili in Italia, per denigrare una persona e delegittimare una funzione essenziale e delicata per la civile convivenza in uno Stato di diritto", aveva sottolineato ancora Palamara.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conferma inoltre di essere schierato "con piena convinzione" a difesa dell'indipendenza della magistratura. L'assicurazione è contenuta in una lettera inviata da Napolitano al magistrato Armando Spataro, primo firmatario di un appello sottoscritto da magistrati e giuristi. "Comprendo bene - scrive Napolitano - i motivi di grave e diffusa preoccupazione di cui lei e tutti i firmatari dell'appello vi siete fatti portatori. E la ringrazio per la 'certezza' che vi muove 'di avere in me un punto di riferimento solido e sicuro a difesa dell'indipendenza della giurisdizione'. "E' questo un principio che il mio mandato costituzionale mi impone di tutelare: e lo faccio con piena convinzione, anche nel rivolgermi col dovuto equilibrio - sottolinea il capo dello Stato - a tutti i soggetti coinvolti in un confronto, di cui da tempo tenacemente invoco la serenita' e la misura, sulla crisi del sistema giustizia".
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