Arrestato in Norvegia, detenzione per mia origine russa

Umbria

"Ma sono cittadino britannico" sottolinea Andrey Yakunin

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(ANSA) - PERUGIA, 02 DIC - "Oggi si conclude il processo presso il tribunale distrettuale di Nord-Troms e Senja, in Norvegia. Consapevole che le accuse mosse contro di me non si fondano su ciò che ho fatto, ossia utilizzare droni per garantire la sicurezza dell'equipaggio durante le escursioni presso le isole Svalbard, ritengo di avere subito un'ingiusta detenzione a causa delle mie origini, senza tener conto della mia cittadinanza britannica": a dirlo è Andrey Yakunin, quarantasettenne di origine russe ma con passaporto della Gran Bretagna arrestato a ottobre dalle autorità norvegesi con l'accusa di aver pilotato un drone nell'arcipelago artico delle Svalbard dove - secondo la sua versione - stava conducendo una spedizione artica naturalistica in barca e usava i droni per la sicurezza dei viaggiatori. Lo ha sottolineato lui stesso in una dichiarazione all'ANSA.
    "Ciò che si evince da questi tre giorni di processo è che l'accusa mossa nei miei confronti si basa su un'interpretazione forzata delle sanzioni internazionali che lo stato norvegese applica ai cittadini russi" sostiene Yakunin che tra l'altro guida il consiglio di amministrazione di Antognolla, complesso con un resort e residence di lusso sulle colline perugine. "Ad oggi - aggiunge - fermare la guerra russo-ucraina rimane una priorità internazionale. Ritengo che applicare sanzioni come quella che ho dovuto subire, non considerando il mio status di cittadino britannico, sia un atto che rallenti il nostro obiettivo comune.
    Confido nel fatto che, grazie al lavoro svolto dai miei legali, si stia creando un precedente di cui potranno beneficiare altre persone che si trovano ad affrontare simili accuse, fondate unicamente sul Paese d'origine. Infine - conclude Yakunin -, desidero ringraziare il mio team per lo straordinario lavoro svolto negli ultimi mesi e in questa settimana". (ANSA).
   

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