Assemblea approva rendiconto consuntivo e bilancio di previsione
(ANSA) - PERUGIA, 31 MAG - Una finalità assistenziale e di soccorso massima registrata nel settore della prevenzione, assai più che in quello del sostegno a chi già ha subito usura. Ma al tempo stesso la Fondazione "Umbria per la prevenzione dell'usura" evidenzia il raggiungimento del tetto della sua capacità di azione, se resterà immutato l'attuale ammontare dei contributi dei soci, il personale impiegato, la tecnologia gestionale e gli spazi disponibili. Con l'evidente necessità di dover disporre in futuro anche di una buona rete regionale, di sportelli e di punti di ascolto e di raccolta documenti.
Questo il quadro emerso durante l'assemblea annuale dei soci fondatori e sostenitori benemeriti della Fondazione, che si è chiusa con l'approvazione del rendiconto consuntivo e del bilancio di previsione: 125 audizioni svolte e 35 pratiche esaminate nel corso dell'ultimo anno, con impegni per circa 1,1 milioni di euro e concessioni di fideiussioni per quasi 150mila euro.
Il presidente Fausto Cardella ha così illustrato i punti fondamentali dell'attività: "Una situazione che da un lato ha messo in luce la grande capacità operativa, l'utilità e la duttilità della Fondazione, dall'altro la limitatezza delle sue risorse, perché aumentando queste la Fondazione può essere anche un buono strumento di intervento".
"Pienamente raggiunto", secondo Cardella, l'obiettivo di facilitare l'accesso al credito, mediante l'accordo stipulato con Gepafin, l'agenzia finanziaria della Regione Umbria, che può garantire presso le banche i mutui che la Fondazione propone accettando la garanzia: "Questo consentirà di ampliare la platea dei nostri assistiti, ma anche di evitare il rischio di un progressivo inaridimento della attività della Fondazione, ostacolata da accordi interbancari di livello internazionale".
Per Cardella, "per rendere più efficace ed incisivo il lavoro delle Fondazioni antiusura, sarebbe necessario rivedere la normativa per velocizzare il flusso degli aiuti se non aumentarne la portata".
Un "grande successo sociale" ha avuto poi anche il progetto "caro-bollette" per il pagamento delle bollette luce-gas aumentate a seguito dei recenti eventi internazionali, a coloro che avevano un reddito Isee non superiore a 20mila euro. (ANSA).