Moria pesci al Trasimeno per batterio non nocivo per uomo

Umbria

Secondo accertamenti Regione fenomeno legato a eutrofizzazione

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(ANSA) - PERUGIA, 22 APR - E' dovuta a un batterio (Aeromonas hydrophila) "assolutamente non nocivo" per l'uomo la moria di pesci riscontrata nel Trasimeno. E' quanto emerso dagli accertamenti fatti svolgere a seguito di alcune segnalazioni dall'assessore regionale alla Salute Luca Coletto al Servizio regionale di prevenzione.
    La Regione spiega che si tratta di una manifestazione che si ripete spesso nel corso delle stagioni e avviene a causa della "eutrofizzazione" che provoca l'eccessivo accrescimento degli organismi vegetali, come le alghe, frutto della presenza nell'ecosistema acquatico di dosi troppo elevate di sostanze come azoto, fosforo o zolfo. Di conseguenza, causa una diminuzione "notevole" dell'ossigeno e favorisce la proliferazione di questi batteri, che poi attaccano i pesci.
    Dall'Istituto zooprofilattico sono stati esaminati due pool di esemplari di carassio (Carassius auratus) appartenenti ad un episodio di mortalità acuta che si è verificato ad aprile.
    Dal punto di vista batteriologico è stata riscontrata la presenza di Aeromonas sobria, un germe comunemente presente negli ambienti acquatici, sia d'acqua dolce che salata, da sempre considerato patogeno opportunista, è in grado di infettare i pesci. In laghi poco profondi e con scarso apporto idrico, come appunto il Trasimeno, nei periodi di scarsa o assente piovosità nonché di transizione fra una stagione e l'altra, che comportano oscillazione della temperatura delle acque - spiega ancora la Regione -, è facile il verificarsi di cospicue fioriture algali e, di conseguenza, di fenomeni caratterizzati dalla scarsità di ossigeno disciolto (condizione di ipossia), condizione questa che induce stress negli organismi acquatici nonché possibile virulentazione di agenti batterici potenzialmente in grado di indurre patologia nei pesci.
    L'unione di questi fenomeni ambientali con il possibile stress immunitario nei carassi, indotto dalla densità elevata, potrebbe spiegare il perché la patologia sia esplosa attualmente soltanto in questa specie. (ANSA).
   

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