Comitato operativo per gestione profughi da Ucraina

Umbria

Già arrivati circa 2.600, molti sono minorenni

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(ANSA) - PERUGIA, 24 MAR - Sarà uno specifico Comitato operativo regionale ad occuparsi in Umbria della gestione dello stato di emergenza relativo agli interventi in conseguenza della guerra in Ucraina. In seguito alla quale nella regione ad oggi risultano essere arrivati già circa 2.600 cittadini di quel Paese, di cui 1.700 in provincia di Perugia e 900 in quella di Terni, molti dei quali minori. E' quanto prevede il decreto firmato dalla presidente umbra, Donatella Tesei, cui è affidata la responsabilità di presiedere l'Organismo, essendo stata nominata commissario straordinario per gestire l'emergenza ed alla quale compete quindi il coordinamento dell'organizzazione dei rispettivi sistemi territoriali di protezione civile nelle attività di soccorso, assistenza ed accoglienza alla popolazione proveniente da quel Paese.
    Il Comitato - insediato dalla presidente, presente anche l'assessore regionale, Enrico Melasecche, titolare della delega per la Protezione civile - risulta composto, oltre che dalla stessa Tesei, dall'assessore regionale, dai direttori regionali Governo del territorio, ambiente e protezione civile, Risorse, programmazione, cultura, turismo, Salute e welfare, Sviluppo economico, Agricoltura, Lavoro, Istruzione, Agenda Digitale, dal dirigente del Servizio regionale Protezione Civile ed Emergenze, dal referente sanitario regionale, dai prefetti e dai questori di Perugia e Terni, dai comandanti della Legione Carabinieri Umbria e del Comando regionale della guardia di finanza, per le forze armate un rappresentante del Comando militare esercito Umbria, dai presidenti Anci e Upi Umbria, dal direttore dell'Ufficio scolastico regionale e rappresentanti di associazioni di volontariato e del terzo settore. Alle riunioni del Comitato potranno essere invitati e partecipare anche le comunità di cittadini ucraini presenti nelle realtà locali.
    I contenuti del Decreto, e le indicazioni operative contenute in una nota del Capo dipartimento nazionale di Protezione civile, Fabrizio Curcio, sono stati illustrati - riferisce Palazzo Donini - dalla dirigente della Protezione civile regionale, Stefania Tibaldi, nel corso seduta congiunta del Comitato e del Cor, coordinata dal Direttore regionale Stefano Nodessi Proietti, che si è occupato in primo luogo della gestione in Umbria dell'emergenza profughi provenienti dall'Ucraina.
    Il Cor, nella sua composizione originale, oltre a fungere da supporto tecnico operativo del nuovo Comitato, continuerà altresì ad occuparsi della gestione residua dell'emergenza coronavirus, fino al termine dello stato di emergenza, così come previsto dalla recente delibera della Giunta regionale, con la quale l'esecutivo ha definito le modalità di gestione dell'emergenza Ucraina nell'ambito regionale.
    Il Comitato quindi fin dalla riunione odierna di insediamento ha già avviato una approfondita analisi della situazione in Umbria. E' emersa quindi la necessità di definire, anche sulla base delle indicazioni che giungeranno dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, piani operativi flessibili in grado di fronteggiare la situazione in considerazione del fatto che gli scenari sono molto incerti ed in continua evoluzione.
    L'obiettivo comune - viene spiegato - è di assicurare alla popolazione ucraina che ha già raggiunto, o raggiungerà il territorio regionale, la migliore assistenza possibile, dall'accoglienza, all'assistenza sanitaria ed all'inserimento dei minori nei percorsi scolastici.
    E' stato stabilito di costruire un database unico presso la Protezione civile regionale in cui confluiranno i dati in possesso delle Prefetture di Perugia e Terni riguardo i profughi ospitati nelle famiglie e quindi l'assistenza e la vaccinazione di ciascuno di loro.
    È stato approvato anche l'accordo con le associazioni di categoria per l'utilizzo di strutture alberghiere in caso di afflusso massiccio di profughi.
    Un ringraziamento particolare è stato rivolto alle Caritas della regione che hanno messo a disposizione le loro strutture e impegnate a svolgere quello che è stato definito "un importante lavoro di sostegno alla popolazione Ucraina presente in Umbria".
    (ANSA).
   

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