Contestati i presupposti a base decisione Tribunale sorveglianza
(ANSA) - PERUGIA, 18 MAR - Concessa la semilibertà all'avvocato Piero Amara, detenuto nel carcere di Terni. Emerge da un comunicato della Procura generale di Perugia che ha reso noto di avere proposto ricorso per Cassazione contro la decisione del Tribunale di sorveglianza del capoluogo umbro, depositata lo scorso 8 marzo, con cui si è concessa la misura alternativa per svolgere in regime di semilibertà attività di volontariato e di pubblica utilità.
Provvedimento adottato - si legge sempre nella nota del procuratore generale Sergio Sottani - "in difformità delle richieste formulate in udienza dal rappresentante della Procura generale". Secondo quest'ultima il Tribunale di sorveglianza "ha ritenuto di poter accogliere la richiesta del detenuto in quanto questi ha manifestato la volontà di ripudio della condotta in precedenza tenuta, mediante l'attività di collaborazione che sarebbe dimostrata da dichiarazioni, auto ed etero accusatorie, rese presso diverse autorità giudiziarie. Al punto che, sempre secondo la decisone del Tribunale di sorveglianza perugino, molti procedimenti penali instauratisi traggono origine proprio dall'intensa attività di collaborazione, tanto più duratura quanto più penetrante è stato il coinvolgimento di Amara negli ambiti del potere". "In definitiva, sempre ad avviso del Tribunale di sorveglianza - ha reso noto la procura generale -, il percorso detentivo ha rappresentato per il sig. Amara un effettivo senso di liberazione da atteggiamenti di vita condotti nel passato, che lo hanno portato ad esaltarsi del successo raggiunto nella carriera e del potere che ne era conseguito, per cui rispetto ai reati commessi si sta assistendo ad un processo di ripensamento del vissuto, con l'impegno di un reale cambiamento".
La Procura generale contesta però tali presupposti e quindi ha impugnato la decisione. (ANSA).