Ance Umbria, a rischio anche la sopravvivenza delle imprese

Umbria

Lettera aperta ai parlamentari, serve adeguamento dei prezzi

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(ANSA) - PERUGIA, 18 MAR - Con una lettera aperta, Ance Umbria, l'associazione dei costruttori edili di Confindustria, si appella ai parlamentari umbri per sensibilizzare il Governo affinché adotti già dalle prossime ore misure straordinarie per il settore.
    "Senza congruità dei prezzi di appalto - denuncia Ance - si rischia il blocco di tutti i cantieri, pubblici e privati, non si potranno utilizzare le risorse europee per realizzare le opere previste dal Pnrr e rischia di fermarsi anche la ricostruzione nelle zone del terremoto".
    "Siamo in una vera e propria difficilissima emergenza - spiega Albano Morelli, presidente di Ance Umbria - purtroppo destinata a durare a lungo. Non siamo di fronte solo a una momentanea fiammata dei prezzi delle materie prime e dei principali materiali. Riteniamo siano necessarie misure straordinarie capaci di intervenire subito per riequilibrare i contratti in essere e così evitare il rischio di fermo cantieri, contenzioso, risoluzione unilaterale dei contratti e fallimenti".
    "Sono in atto - è scritto nella lettera - pregiudizievoli fenomeni inflattivi e difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e dei materiali, che stanno producendo straordinari incrementi dei prezzi di acquisto praticati dalle aziende fornitrici su acciaio, cemento, prodotti petroliferi, rame, materiali plastici e loro derivati. Parallelamente, si è verificato un rincaro eccezionale dei costi dell'energia elettrica, del gas e del petrolio. Si è inoltre determinato un restringimento delle importazioni delle principali materie prime".
    "Il risultato di tutto questo - aggiunge Morelli - si traduce in un micidiale effetto domino, tale per cui fornitori e subappaltatori stanno revocando gli impegni contrattuali a suo tempo assunti, perché non più in grado di onorarli alle condizioni stabilite, se non aumentando enormemente i preventivi. A queste condizioni le aziende del settore non tra qualche mese, ma tra qualche giorno, rischiano di abbandonare i cantieri e, immediatamente dopo, di cessare la propria attività". (ANSA).
   

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