Si difende: "Ho agito in scienza e coscienza e lo rifarei"
Si dice pronto a spiegare ai magistrati di aver "agito correttamente" il medico di base del biologo nutrizionista no-vax Franco Trinca - morto nei giorni scorsi all'ospedale di Città di Castello - iscritto nel registro degli indagati in un fascicolo per omicidio colposo, secondo quanto riporta oggi il Corriere dell'Umbria.
"Io ho rilasciato al dottor Trinca - spiega il medico al quotidiano - una esenzione in scienza e coscienza e lo rifarei senza dubbio. Di certo non ho emesso quel certificato per le sue posizioni nei confronti del vaccino". Il biologo era infatti tra i coordinatori del Movimento "Uniti per la libera scelta" composto da varie associazioni contrarie al vaccino contro il Covid.
"Trinca - aggiunge il suo medico - aveva delle chiare condizioni che potevano portare all'esonero e la sua certificazione è stata accolta anche dall'Istituto superiore di Sanità che l'ha valutata dopo l'apertura del procedimento disciplinare nei suoi confronti da parte dell'ordine dei biologi in quanto non vaccinato. In quel momento la certificazione è stata ritenuta idonea. Lui è mio paziente da tantissimi anni non è venuto da me per avere l'esenzione". "Trinca - dice ancora - ha rifiutato i monoclonali appena ricoverato, poi li ha accettati qualche giorno dopo, ma ormai era tardi per quel trattamento e ne ha rifiutati anche altri".
La procura di Perugia aveva reso noto nei giorni scorsi che è stata eseguita a Roma l'autopsia sul corpo di Trinca "al fine di verificare l'effettiva causa di morte". Secondo l'Ufficio guidato da Raffaele Cantone il biologo "era risultato, da altre indagini in corso, destinatario di esenzione dalla somministrazione del vaccino" e in particolare l'accertamento autoptico - aveva spiegato la procura in una sua nota - "si è reso necessario per comprendere se le situazioni che avevano giustificato l'esenzione fossero effettive e, in caso contrario, se il decesso, eventualmente dipendente da Covid, potesse essere ricollegabile all'omessa somministrazione del vaccino".
La procura di Perugia e i carabinieri del Nas stanno indagando sul rilascio di diverse certificazione di esenzione dalla somministrazione del vaccino contro il Covid.