La polizia arresta un uomo a Spoleto
(ANSA) - PERUGIA, 05 FEB - Maltratta la moglie e il figlio minorenne, poi aggredisce gli agenti: l'uomo è stato arrestato dalla polizia, a Spoleto.
Il personale del locale commissariato era intervenuto, su segnalazione al numero di emergenza 112, per una lite in famiglia.
Giunti sul posto, i poliziotti hanno trovato i coniugi in strada, all'esterno dalla loro abitazione. L'uomo, già indagato in passato per maltrattamenti in famiglia, si è presentato in evidente stato di agitazione, dovuto all'assunzione di bevande alcoliche e fin da subito ha mostrato un atteggiamento oppositivo e aggressivo, rifiutando di fornire le proprie generalità agli agenti e rivolgendo loro insulti.
Dopo aver momentaneamente riportato l'uomo alla calma, i poliziotti hanno appreso dalla moglie che il marito era tornato a casa ubriaco e aveva mostrato atteggiamenti violenti nei suoi confronti. Questo atteggiamento era proseguito anche nel corso della nottata, quando, dopo aver svegliato la moglie e il figlio, senza motivo, aveva scagliato a terra, danneggiandolo, il tablet del ragazzo.
Il minore, terrorizzato dal comportamento del padre, aveva iniziato a piangere e, approfittando di un momento di distrazione, era uscito dall'abitazione per rifugiarsi dai vicini.
Vista la situazione, la donna ha chiesto agli agenti di accompagnarla in casa per prendere i propri effetti personali e poter passare la notte lontano dal marito. Quando i poliziotti si sono avviati verso l'appartamento - riferisce la questura - sono stati aggrediti alle spalle dall'uomo, che li ha spinti contro il muro del pianerottolo, tentando di colpirli con gomitate e testate. Gli agenti, con non poche difficoltà, sono a bloccarlo.
Gli agenti sono quindi andati a controllaare le condizioni del figlio, provato dall'accaduto, che è stato riaffidato alla madre.
L'uomo, accompagnato in commissariato per l'identificazione, è stato defrito all'autorità giudiziaria per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni dolose, oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità. (ANSA).