Visita del cardinale Bassetti e del vescovo Cancian
(ANSA) - CITTA DI CASTELLO (PERUGIA), 09 GEN - Si chiude con numeri record, oltre 5.000 accessi, e la visita del cardinale, Gualtiero Bassetti, presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, la mostra "Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo", promossa dal Comitato regionale umbro per le celebrazioni raffaellesche, Comune e Regione.
Esposizione inserita nel calendario delle manifestazioni approvate dal Comitato nazionale per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio.
Il cardinale Bassetti, proveniente da Gubbio, dove a Palazzo Ducale ha visitato la mostra curata da Andrea De Marchi e Maria Rita Silvestrelli (Oro e colore nel cuore dell'Appennino.
Ottaviano Nelli e il "400" a Gubbio), accompagnato dal vescovo tifernate, monsignor Domenico Cancian, è stato accolto in Pinacoteca dal sindaco Luca Secondi e dal vicesindaco Giuseppe Bernicchi e dalla Professoressa, Laura Teza, curatrice della mostra assieme alla professoressa, Marica Mercalli.
Il porporato - si legge in una nota del Comune tifernate - è rimasto particolarmente colpito da tutto il percorso espositivo e in particolare dalla ricostruzione della Pala di San Nicola da Tolentino con tutti i frammenti superstiti e le due facce del Gonfalone della Santissima Trinità.
"Eventi come questi - ha sottolineato il presidente della Cei - sono uno stimolo per aprire a nuove riflessioni che non si esauriscono dentro gli spazi espositivi, pur bellissimi, ma inducono i visitatori a recarsi nuovamente nelle chiese, in quegli spazi sacri da cui le opere provengono, a ridare nuova attenzione alle famiglie religiose e alle storie dei committenti che le vollero e, dunque, a restituire al passato una nuova attualità".
"La visita del cardinale Bassetti e del vescovo Cancian, unitamente ai numeri ottimi degli accessi alla Pinacoteca da quando è stata inaugurata la mostra, sono senza dubbio la degna conclusione di un percorso culturale che ha segnato in maniera indelebile la storia della città, delle sue bellezze ed eccellenze territoriali", hanno affermato Secondi e Bernicchi. “La bellezza di un'opera come questa giustifica la fama del pittore e i giudizi di tanti critici che l’hanno considerata una delle più alte espressioni dell’arte religiosa” ha detto il card. Bassetti visitando la mostra di Gubbio. “Nel caso di Gubbio la mostra in realtà non si chiude del tutto”, perché, ha osservato ancora il presule, “riscoprire Ottaviano Nelli, un frescante instancabile e girovago, significa rileggere i grandi cicli affrescati di soggetto religioso con il sapiente racconto delle Storie della Vergine a San Francesco, o il raro ciclo con la vita di sant’Agostino, nella chiesa omonima; oppure visitare luoghi meno noti e carichi di spiritualità come la cappella Panfili a San Secondo firmata da Iacopo Bedi. Resta poi la speranza di restituire alle comunità nuovi brani significativi dell’arte eugubina di primo Quattrocento con i restauri che si avvieranno a breve nella chiesa di San Domenico”.