Da Dante al pop, il Festival dei 2 mondi guarda alle piazze

Umbria

Franceschini, musica e spettacolo devono tornare a vivere

(ANSA) - ROMA, 09 APR - Sessanta spettacoli, 5 prime assolute, 500 artisti da 13 Paesi del mondo con almeno 5- 6 appuntamenti al giorno, con tutte le forme dell'arte, dalla musica al teatro, dalla danza agli stage digitali, incontri, laboratori, performance, mostre. Torna dal 25 giugno all'11 luglio a Spoleto il Festival dei due Mondi diretto da Monique Veaute e, pandemia permettendo, tutto è pronto per una kermesse che si annuncia anche come una ripartenza, con le strade e le piazze della città d'arte umbra pronte ad accogliere di nuovo la gente. Un Festival "di cui essere orgogliosi" sottolinea presentandolo da remoto il ministro della cultura Dario Franceschini, "non solo per i suoi 64 anni di età ma per il livello di qualità sempre altissimo". E che quest'anno, tra le mille e mille difficoltà nelle quali si trova a combattere tutto il settore, si presenta - sottolinea il ministro pd - "con un programma particolarmente ricco, che si spera si possa svolgere in condizioni vicine alla normalità". Un concetto che il ministro ripete più volte, ricordando che il ministero proprio in questi giorni sta lavorando per trovare regole e protocolli da suggerire la prossima settimana al Cts per arrivare ad aumentare il numero degli spettatori sempre garantendo loro "la massima sicurezza", "Musica, spettacolo, arte devono tornare nelle piazze".
    Quanto al programma, premette Veaute,"è molto ispirato alla parte musicale di Giancarlo Menotti e alla parte legata alla prosa proposta da Giorgio Ferrara. Con la musica declinata in tutti i suoi generi dalla classica al pop, i grandi testi del teatro accanto alle performance più contemporanee e due grandi orchestre, quella della Accademia di Santa Cecilia e quella del Festival di Budapest legate da un accordo di collaborazione per cinque anni. Ma anche il sostegno attivo della Rai come Main Media Partener che quest'anno lancia proprio da Spoleto il Festival Rai per il sociale, "Una sorta di numero zero - anticipa il direttore Giovanni Parapini - centrato sulla sostenibilità in ambito economico ambientale e sociale". Senza dimenticare due focus di eccellenza uno per Stravinski l'altro per Dante. (ANSA).
   

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