Bloccato dopo avere ricevuto parte di 'mazzetta' da 15 mila euro
(ANSA) - PERUGIA, 02 APR - Ci sono altri due episodi di presunta corruzione con altrettanti imprenditori, oltre a quello per il quale è stato messo agli arresti domiciliari, agli atti dell'indagine a carico del funzionario della Regione Umbria messo agli arresti domiciliari nell'ambito di accertamenti condotti dai carabinieri del Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale coordinati dalla procura del capoluogo umbro.
L'uomo è stato bloccato per avere svolto "in modo sistematico" un'attività per istruire e facilitare le procedure amministrative regionali finalizzate al rilascio dell'autorizzazione a favore della società dell'imprenditrice che opera nel settore delle cave, sorpresa con lui e poi rimessa in libertà. Cercando di passare inosservati confondendosi nella fila di un negozio la donna - secondo la ricostruzione degli inquirenti - ha passato al funzionario 3 mila euro poi recuperati dagli investigatori. Parte di una 'mazzetta' da 15 mila euro, 12 mila dei quali - sempre in base all'accusa - già versati.
I carabinieri si sono presentati all'incontro dopo avere sentito un colloquio sospetto al telefono tra l'imprenditrice e il funzionario. Questi era già intercettato nell'ambito di un'indagine avviata dalla Dda di Ancona (Tango & Cash) dalla quale erano cui emersi anche presunti profili di illegalità riconducibili al funzionario pubblico. Di qui il trasferimento del fascicolo alla procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone. Nonostante questo il funzionario - ipotizzano gli inquirenti - avrebbe continuato la presunta attività illecita.
Nel fascicolo vengono contestati al funzionario altri due presunti episodi illeciti, come detto, con altrettanti imprenditori.
La polizia giudiziaria sta conducendo ulteriori accertamenti e non vengono esclusi sviluppi dell'indagine. (ANSA).