Riguardano soprattutto casa, occupazione e sanità
(ANSA) - PERUGIA, 07 DIC - Sono cresciute di "oltre il 30% nell'ultimo anno" le richieste di aiuto pervenute al Centro di ascolto diocesano della Caritas di Perugia-Città della Pieve.
Riguardano, prevalentemente, gli ambiti abitativo, occupazionale e sanitario. A fornire il quadro a fine 2020, è la stessa organizzazione che parla di un anno "molto difficile" a seguito dell'emergenza sanitaria in corso, con un trend che "continuerà nel 2021".
Per l'assistente sociale Silvia Bagnarelli, responsabile del Centro di ascolto diocesano, "l'anno che sta per terminare è stato difficile e doloroso per tutti, specialmente per chi già viveva in condizioni di disagio economico e precarietà". "Pur senza dati definitivi - aggiunge - possiamo stimare un considerevole aumento degli accessi al Centro di ascolto diocesano: da 11 incontri in media al giorno nel 2019 siamo passati a circa 20 nel 2020 (aumento rilevato tra marzo-aprile-maggio e settembre-ottobre-novembre). Dopo la fase più acuta dell'emergenza, le richieste sono rallentate, presumibilmente per l'erogazione dei 'ristori' e dei 'bonus' statali. Da settembre l'afflusso si è nuovamente intensificato in parte con l'inizio delle scuole, per l'evidente peso economico sulle famiglie, e in parte per le restrizioni sul mercato del lavoro. È mutata anche la tipologia dei richiedenti, con un aumento delle famiglie italiane in difficoltà, delle persone sole, degli anziani, degli studenti universitari stranieri e fuorisede, colpiti duramente non solo dal risvolto economico, ma anche dalla solitudine e dall'assenza di punti di riferimento".
"Il perdurare dell'emergenza - sottolinea ancora Bagnarelli - ha generato smarrimento, ansie, preoccupazioni, isolamento e paure. Per questo si è scelto di rimanere regolarmente aperti rispettando le norme anti-contagio da Covid. Si è potenziato anche l'ascolto telefonico (con il numero mobile 389.8944509) per chi non può o non vuole uscire di casa". (ANSA).