Volontario, vorrei Meredith fosse viva e storia mai cominciata
(ANSA) - PERUGIA, 05 DIC - E' stata una normale giornata per Rudy Guede quella il giorno dopo la concessione dell'affidamento ai servizi sociali che gli permette di lasciare il carcere di Viterbo dove sta scontando la condanna a 16 anni di reclusione per l'omicidio di Meredith Kercher.
Questa mattina Guede si è recato presso la parrocchia viterbese dove ogni giorno al termine della messa delle 8,30 provvede alle attività di igienizzazione previste dai decreti anti Covid per le celebrazioni liturgiche. Dopo si è recato alla Caritas dove svolge attività di volontariato e presso la quale oggi ha prestato servizio alla mensa per i poveri. Ha quindi pranzato insieme con gli altri volontari proseguendo con le altre attività di routine. In serata ci saranno gli appuntamenti telefonici ai quali non manca mai. Con il professor Claudio Mariani, del Centro studi Criminologici di Viterbo con il quale ha collaborato e impegnato con il Gavac, il Gruppo assistenti volontari animatori carcerari che lo ha seguito nel suo percorso di reinserimento. Sentirà poi la famiglia della sua maestra delle elementari a Perugia e la "zia Cri", Cristiana, sua tutor per gli studi universitari.
"Tutti mi stanno chiedendo se sono contento di questo nuovo capitolo della vita di Rudy" ha commentato con l'ANSA il professor Mariani. "Certamente sono contento per il reinserimento di questo ragazzo - ha aggiunto - nel tessuto sociale ma giunto quasi alla fine di questa storia, vorrei che non fosse mai cominciata. Il che significherebbe che oggi Meredith sarebbe ancora viva. Vorrei che non ci dimenticassimo mai di lei e che ragazza straordinaria fosse. Nella giornata del volontariato e in nome del quale la nostra associazione si impegna ogni giorno, il mio pensiero oggi va a Meredith e alla sua famiglia". (ANSA).