In Umbria Aids aumenta diffusione tra i giovani

Umbria

Il quadro del direttore di Malattie infettive ospedale Perugia

(ANSA) - PERUGIA, DEC 1 - In Umbria l'Aids aumenta la sua diffusione tra i più giovani (in particolare nella fascia 25-29 anni) e "un'alta" percentuale dei soggetti colpiti, il 44%, scopre l'infezione quando è già in una fase molto avanzata di immunodepressione. E' il quadro che traccia con l'ANSA la professoressa Daniela Francisci, direttore della Struttura complessa di Malattie infettive dell'Azienda ospedaliera di Perugia, in occasione della Giornata mondiale dedicata alla malattia. "Sia a livello nazionale, sia nella realtà della nostra regione - spiega -, il numero di casi di infezione da Hiv-Aids sta lentamente diminuendo. Lo scorso anno sono stati diagnosticati 40 nuovi casi, il valore più basso degli ultimi cinque anni. Nel 2020, complice anche l'emergenza Covid che ha rallentato l'attività di screening, il numero delle nuove diagnosi è ulteriormente sceso . Sono infatti 22 i casi diagnosticati fino ad oggi".
    La professoressa Francisci ha rilevato che i media "tendono a ricordarsi dell'esistenza dell'infezione soprattutto se non esclusivamente , in coincidenza della Giornata mondiale". "In realtà - aggiunge - l'attenzione della scienza nei confronti di questa infezione-malattia è sempre rimasta alta in questi anni e i progressi raggiunti nel trattamento sono stati enormi. Oggi, se il paziente assume correttamente la terapia, che in genere consiste in una sola compressa al giorno, e mantiene la carica virale non rilevabile nel sangue, non trasmette ad altri l'infezione, cioè non è più contagiante. Quindi anche se non si può guarire, se il paziente assume correttamente la terapia (e lo deve fare tutti i giorni per sempre ) può vivere a lungo e in buone condizioni praticamente come i soggetti negativi.
    L'infezione Hiv-Aids si è quindi trasformata in una patologia trattabile, non guaribile, ad andamento cronico". (ANSA).
   

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