A Lorenzo Brunetti premio Giovani ricercatori

Umbria

Assegnato per categoria Oncologia, scelto tra 32 lavori

(ANSA) - PERUGIA, 29 OTT - Il dottor Lorenzo Brunetti, ricercatore dell'Università degli studi di Perugia, e medico ematologo, specialista in leucemie acute, in servizio presso la struttura di Ematologia e Trapianto dell'ospedale di Perugia, diretta dal professor Brunangelo Falini, si è aggiudicato il premio nazionale "Giovani ricercatori 2020". E' stato scelto tra 373 candidati che operano in dieci diverse aree di ricerca scientifica (agricoltura, alimenti e nutrizione, ambiente, astrofisica e spazio, biomedicina e farmaci, Covid-19, oncologia, ingegneria, intelligenza artificiale e big data, fisica, matematica e informatica).
    Il premio viene consegnato ogni anno dal Gruppo 2003, composto da scienziati italiani di fama internazionale, a ricercatori che operano presso istituzioni italiane, e quello per la categoria "Oncologia" è stato assegnato appunto al dottor Brunetti, il cui studio è stato selezionato tra altri 32 lavori presentati. "La commissione ha ritenuto che lo studio, eccellente da un punto di vista di originalità e valore scientifico - è detto nella motivazione del premio -, ben risponda a una delle maggiori e crescenti necessità in Oncologia, ovvero l'identificazione di nuovi potenziali target terapeutici congiuntamente a biomarcatori predittivi e o prognostici di esito clinico, con la possibile ricaduta clinica legata ad un potenziale studio che preveda l'utilizzo di inibitori di XPO1 in pazienti affetti da LAM NPM1-mutata".
    Il commissario dell'ospedale Marcello Giannico, ha incontrato il ricercatore per esprimere apprezzamento e sottolineare "come l'attività assistenziale trovi nuovi e costanti impulsi terapeutici proprio dalla ricerca, ponendo la struttura di Ematologia ai primi posti in campo nazionale ed internazionale".
    Apprezzamenti alla attività dello scienziato perugino sono stati espressi, anche dal mondo accademico. "La gestione dell'emergenza Covid in corso non deve farci dimenticare l'importanza di proseguire con forza la ricerca riguardante la prevenzione, la diagnosi precoce e la cura delle altre patologie, che ogni anno continuano a far registrare migliaia di nuovi casi", ha sottolineato il rettore dell'Università degli Studi, Maurizio Oliviero. (ANSA).
   

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