Per Alessandrini e Fioroni "serie di scivoloni"
(ANSA) - PERUGIA, 26 AGO - "Siamo alla follia, stiamo assistendo ad una serie di scivoloni e boutades che fanno preoccupare per il presente e il futuro dei nostri ragazzi": a lanciare l'allarme sono Paola Fioroni, vice presidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, e la senatrice Valeria Alessandrini membro della Commissione Istruzione del Senato, entrambe della Lega. Che intervengono così sulla riapertura delle scuole. "Quelle che riguardano l'istruzione e il rientro in classe sono scelte importanti indifferibili e urgenti considerando i mesi di sofferenza e anche, diciamolo, di abbandono dell'infanzia in questo Paese" aggiungono.
"Basti pensare - sottolineano Alessandrini e Fioroni - che il presidente Conte ha pronunciato la parola 'infanzia' solo dopo 53 giorni dall'inizio dell'emergenza e solo dietro le sollecitazioni di molte madri e famiglie. Da tempo, da troppo tempo si discute di banchi, rotelle, metri quadri, trascurando precari e operatori, arrivando in ritardo su tutto perfino sull'assegnazione delle risorse ai Comuni per l'adeguamento degli edifici scolastici e sulla consegna degli arredi scolastici". "Problemi comportamentali, sintomi di regressione, irritabilità, disturbi del sonno e d'ansia - sostengono ancora Fioroni e Alessandrini in una nota -, sono solo alcuni degli effetti riscontrati nei bambini e nei ragazzi italiani durante il lockdown e rilevati da un'indagine sull'impatto psicologico della pandemia nelle famiglie promossa dall'Irccs Giannina Gaslini di Genova per non parlare dei problemi e delle difficoltà degli alunni più fragili e disabili. E ancora una volta le scelte del Governo non parlano di supporto psicologico e ancor più non rilanciano, a fronte di quello che è un indebolimento di tutto il sistema, nemmeno la parvenza di un modello di istruzione muovo è più moderno che riporti l'Italia al livello che le spetta". "Siamo preoccupate, ognuna nei propri ambiti, per l'idiosincrasia di ogni linea guida che viene partorita dagli esperti di questo Governo" spiegano la vice presidente dell'Assemblea e la senatrice. "Ed anche - aggiungono - per quanto riguarda l'indicazione della gestione delle future malattie dei nostri figli alla riapertura delle scuole. Chi è madre come noi, senza essere per forza tecnici, sa bene come i bambini e o ragazzi siano molto spesso interessato da disturbi febbrili, delle vie respiratorie o altro che possono essere facilmente confusi con quelli del Covid 19: riteniamo che le previsioni contenute nelle linee del 21 agosto ('Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell'infanzia') debbano essere molto più chiare soprattutto nell'indicazione del coinvolgimento dei pediatri di base e della medicina del territorio in generale. Si parla, in quel documento delle varie tipologie di test accennando alla possibilità di fornire i test veloci (salivari) anche ai Mmg e ai Pls sul territorio: molte sono state le preoccupazioni espresse, a livello nazionale, delle loro rappresentanze che chiedono se non altro di poter prescrivere i tamponi ed avere la certezza di una risposta immediata. Facciamo presente che quei test, seppure con una validità indicata all'85%, sono stati già acquistati (130mila) dal Commissario Arcuri ed utilizzati negli aeroporti. Ci auguriamo che come al solito non si arrivi tardi anche su questo: non possiamo intasare i sistemi sanitari delle Regioni demandando tuffo alle Usca e ai Ddp lasciando da soli Mmg e Pls a gestire situazioni complicate e non possiamo trovarci senza strumenti diagnostici adeguati al momento in cui si rischierà di tenere a casa tutta una famiglia a fronte dei sintomi di un bambino. Tutti siamo stanchi di vedere come, nell'indecisione e nelle indicazioni poco chiare del Governo, la competenza concorrente sulla sanità sia utilizzata troppo spesso in maniera arbitraria e schizofrenica intimando l'adeguamento alle indicazioni, ma riversando scelte e responsabilità sui governatori - concludono Alessandrini e Fioroni - e sulle giunte delle regioni che magari come in Umbria hanno bilanci già in crisi per le precedenti gestioni, creando corto circuiti e difficoltà".